Servizi sociali, consiglio straordinario dopo anni Tra emergenza abitativa e «mancanza di visione»

Quando alcuni consiglieri comunali hanno firmato la richiesta di una seduta straordinaria sui servizi sociali era il 2013 e a guidare l’assessorato competente c’era ancora Fiorentino Trojano. Da allora sono trascorsi due anni, nel frattempo la delega è passata ad Angelo Villari, e a sentire gli interventi degli esponenti di Palazzo degli elefanti i nodi sul welfare cittadino non sono ancora stati sciolti. «È un giorno di critica, non di polemica», precisa Sebastiano Anastasi (Grande Catania). Il consigliere di opposizione è anche il vicepresidente della commissione consiliare sui servizi sociali. E il suo intervento dura quasi un’ora. Le domande che pone all’assessore Villari – presente per la giunta insieme al vicesindaco Marco Consoli – vertono sulla «necessità di sapere come si vuole attrezzare la città di fronte alle emergenze dei poveri e di chi ha un forte bisogno degli ammortizzatori sociali». Una risposta che per l’esponente di Grande Catania «bisogna avere chiara prima dell’avvento della città metropolitana, quando insieme ai confini del territorio aumenteranno anche gli interventi da mettere in campo», sottolinea Anastasi. 

«I servizi sociali pesano sul bilancio comunale per una cifra di 60 milioni di euro ma, di questi, soltanto 40 sono effettivamente disponibili», spiega Niccolò Notarbartolo (Partito democratico). «I fondi potrebbero sembrare molti ma in realtà sono pochi e proprio per questo l’assessorato competente in materia dovrebbe definire un sistema di priorità e una visione complessiva che ha il dovere di illustrarci», continua l’esponente della maggioranza. Il discorso non dovrebbe vertere soltanto sui soldi a disposizione dell’ente, secondo il vicepresidente vicario Sebastiano Arcidiacono. Che fa un esempio: «In città è forte l’emergenza abitativa. Perché non viene presa in considerazione la possibilità di utilizzare i tantissimi immobili di proprietà comunale che sono lasciati al degrado e all’abbandono?». «Perché non si programma meglio, puntando anche alla qualità?», domanda l’esponente del gruppo Misto. 

Sul punto dei fondi e del denaro prenota il suo intervento il presidente della commissione permanente Bilancio, Vincenzo Parisi. «Se questa amministrazione predisponesse il prossimo bilancio di previsione prima del 2017 – dice ironico Parisi – forse si troverebbero anche i modi e i tempi adeguati a programmare bene, evitando gli sprechi». «E, se abbiamo pochi soldi a disposizione, possiamo sempre guardare ai progetti firmati dall’Unione europea. Ce ne sono tanti e bisognerebbe studiarli bene per potervi attingere», continua Parisi. Che incassa il plauso del leader di Fratelli d’Italia, il consigliere Manlio Messina. «È un dato di fatto che sul welfare siamo indietro di almeno vent’anni rispetto a molte altre città. Qualcuno dica a Enzo Bianco che per aiutare i catanesi non basta più piantare fiori e regalare elefantini d’argento», attacca Messina. Che annuncia la formulazione, a breve, di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e della giunta

A difendere l’assessorato, poco prima dell’intervento del suo rappresentante, è la consigliera di maggioranza Elisabetta Vanin. «Il primo cittadino è sensibile alle tematiche sociali e non si può dire che si sia chiuso all’interno del palazzo», arringa. «Non l’avrei mai potuto dire, visto che Bianco a Catania non c’è mai», replica Messina. A margine del dibattito arriva anche l’intervento dell’assessore ai Servizi sociali. Angelo Villari prende la parola per mezz’ora. E cerca di snocciolare a braccio «le cose fatte». I risultati, secondo lui, sono cinque: l’attivazione di un programma di assistenza domiciliare integrata agli anziani, il sostegno economico a migliaia di famiglie, il salvataggio degli asili nido a rischio chiusura, la realizzazione di alcuni dormitori comunali, e la nascita di un emporio solidale per le fasce più deboli della città. 

Un discorso a parte merita il Regolamento unico per l’accesso integrato ai servizi sociali. Il documento sarebbe pronto per essere portato al vaglio dei consiglieri comunali e per Villari è un’altra vittoria. Non la pensa allo stesso modo il vicepresidente della commissione competente Anastasi. Che lo ritiene «un contenitore che si dovrà riempire di diversi elementi non ancora definiti». La conclusione della riunione spetta ancora all’esponente di Grande Catania. E ha un sapore amaro per Villari, che preferisce non replicare. «Ai tempi della sindacatura di Raffaele Stancanelli, quando l’aula chiese all’assessore al Welfare Carlo Pennisi un consiglio comunale straordinario sui servizi sociali, lui rispose con una relazione di oltre trenta pagine. Mi sembra chiaro che oggi questo non sia avvenuto», conclude Anastasi.  

Cassandra Di Giacomo

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