Sequestrati 5000 metri di reti da pesca irregolari

Si è conclusa nella giornata di ieri un’importante operazione della guardia costiera
nelle acque antistanti il porto di Sant’Agata Militello (in provincia di Messina) e finalizzata al contrasto e alla
repressione di condotte illecite di pesca. 

A seguito di una lunga attività di intelligence e monitoraggio delle operazioni portuali
nel corso delle ultime settimane, in particolar modo nelle ore notturne in cui si sono
registrati alcuni movimenti sospetti nell’ambito del sorgitore, l’ufficio circondariale marittimo di Sant’Agata Militello, sotto la supervisione della capitaneria di porto di Milazzo
e dell’11esimo centro controllo area pesca (Ccap) della direzione marittima di Catania, ha
accertato la presenza di alcuni contenitori di grosse dimensioni adagiati su fondali di circa sette-otto metri, all’esterno del molo di sopraflutto e in una zona d’ombra rispetto alla visuale
della sala operativa della locale autorità marittima. 

A seguito dell’intervento sul posto del personale sommozzatore del terzo nucleo sub-g.c di Messina, supportato dalle motovedette della guardia costiera
santagatese, è stato possibile appurare la presenza di sei grosse ceste contenenti altrettanti
spezzoni di reti da posta del tipo derivante, lunghi nel complesso oltre 5.000 metri,
occultati all’interno di big bags.
Tale attrezzatura da pesca illegale, altamente non selettiva e bandita ormai da anni
dalla Comunità Europea, era pronta per essere recuperata in maniera agevole e in tempi
brevi da alcuni pescherecci in transito grazie a un ingegnoso metodo di recupero,
costituito da un solido sistema di ritenuta che collegava le singole ceste, a loro volta
circuite da grossi massi laterali per evitare che le stesse potessero capovolgersi sul lato e
forate in più punti sul fianco per consentirne la fuoriuscita dell’acqua durante le operazioni
di risalita e recupero a bordo. 

L’attività posta in essere ha consentito di evitare un danno ambientale incalcolabile
all’ecosistema marino, vittima designata di un vero e proprio muro galleggiante che
avrebbe determinato la cattura di specie protette – come delfini, cetacei e tartarughe
marine – che sovente vi rimangono intrappolate.
L’attività di controllo e monitoraggio della filiera della pesca marittima continuerà
senza sosta nei prossimi giorni, non solo per tutelare il consumatore finale ma anche a
difesa delle oneste categorie di settore che esercitano nella legalità la propria impresa di
pesca a garanzia della conservazione e dello sfruttamento delle risorse ittiche in condizioni
di piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

(Fonte: Guardia costiera – direzione marittima di Catania)

Marta Silvestre

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