Gli amministratori e i responsabili di due società attive nella raccolta dei rifiuti nel Comune di Misterbianco sono stati denunciati con le accuse di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro ed estorsione. Nei confronti delle due imprese i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro hanno eseguito, questa mattina, un sequestro di beni mobili e immobili del valore di 420mila euro.
Le indagini sono cominciate a ottobre 2017. I quattro denunciati, avrebbero sfruttato sette lavoratori, sottoponendoli a orari e condizioni di lavoro difformi dal contratto nazionale di lavoro, nonché a metodi di sorveglianza in violazione delle norme di legge. Costringendoli, dietro la minaccia di licenziamento, a a restituire il trattamento di fine rapporto (circa mille euro per ciascun dipendente) in caso di non accettazione delle condizioni imposte.
Ad aprile la procura ha emesso, nei loro confronti, un avviso di conclusione delle indagini. Dopo le analisi economico-finanziarie, è stato messo sotto sequestro il fondo su cui si trova una delle due aziende.
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