Un senzatetto ultrasessantenne è stato trovato morto a piazza Giovanni Paolo II. A scoprirlo, intorno alle 7 del mattino, una passante che ha subito allertato i carabinieri. L’uomo era aggrovigliato nel suo giaciglio ma non dava segni di vita. Immediatamente è intervenuta un’ambulanza del 118, ma il personale a bordo non ha potuto far altro che constatarne il decesso, presumibilmente avvenuto un paio di ore prima. Sul posto in questo momento c’è anche il medico legale che ha accertato la morte per cause naturali.
L’uomo si chiama Abboudi Abdelghni ed è nato in Marocco, anche se nella zona era conosciuto col nome di Carmelo ed era stato ricoverato per alcuni giorni a Villa Sofia. La salma è stata affidata alla polizia mortuaria del Comune di Palermo. Gli operatori delle associazioni che svolgono i servizi comunali di assistenza notturna ai senza dimora, che già lo conoscevano, da giovedì sera lo stavano cercando per convincerlo ad accettare di essere accompagnato in uno dei dormitori perché sapevano dei problemi di salute. In passato aveva sempre rifiutato l’assistenza, accettando solo di ricevere coperte e cibo caldo in strada.
Un decesso che giunge improvviso e inaspettato, dopo il rialzo delle temperature di questi giorni a fronte dell’ondata di gelo che ha investito la Sicilia i primi giorni di gennaio. Tra i primi a commentare l’episodio c’è il giornalista William Anselmo, che da tempo lancia una raccolta fondi su Facebook per supportare i tanti senza fissa dimora della città, donando loro dei particolari giubbotti riscaldabili.
«Oggi è un giorno triste – dice Anselmo – Purtroppo il freddo non lascia scampo e c’è poco da fare con quei senza fissa dimora che rifiutano di andare nei dormitori. L’unica è assisterli portando coperte, una bottiglia di acqua bollente da usare come stufa, offrire il proprio portone per ripararsi. Mi rammarico per questa vita persa perché si poteva evitare. Potevamo fare di più per lui, tutti. Nei prossimi giorni, grazie all’aiuto di alcuni volontari e associazioni, comincerà la fornitura dei primi gilet acquistati. Se qualcuno di voi avesse voglia di “adottare” una di queste sfortunate persone che vivono per strada per garantire la ricarica dei powerbank, mi contatti o scriva a palermoalert@gmail.com»
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