SENZA VERGOGNA!/ L’Ars tra mutuo ‘ascaro’ da un miliardo di euro e i raggiri ai danni degli enti locali siciliani

OGGI SALA D’ERCOLE HA INCARDINATO DUE DISEGNI DI LEGGE, UNO PIU’ TRUFFALDINO DELL’ALTRO: IL PRESTITO DA FAR CONTRARRE AGLI IGNARI SICILIANI PER PAGARE NON SI CAPISCE BENE I DEBITI DI QUALI IMPRESE E LE CITTA’ METROPOLITANE DI PALERMO, CATANIA E MESSINA. QUINDI UN MEGA IMBROGLIO SUI CONSORZI DI COMUNI CHE SI METTEREBBE SOTTO I PIEDI LO STATUTO

Vogliono fare contrarre alla Regione siciliana un mutuo da un miliardo di euro per pagare i debiti alle imprese. E lo vogliono fare senza nemmeno far conoscere ai siciliani a quali imprese bisognerebbe pagare questi debiti. La sensazione netta, precisa, è che questo sua l’ultima ‘operazione’ che l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, deve portare a termine per conto di Roma. Poi potrebbe pure andare via.

La prossima settimana, per l’Ars, sarà cruciale. L’obiettivo di Bianchi è far contrarre il mutuo da un miliardo di euro (che pagheranno i siciliani con Irpef e Irap ai massimi livelli per i prossimi trent’anni!) alla Regione. Tutto questo mentre la Sicilia è nella ‘merda’, senza soldi, con centinaia di dipendenti pubblici che rischiano di essere licenziati. E con quasi tutte le istituzioni culturali a zero euro (si è salvata solo la Fondazione Federico II, perché finanziata direttamente con il bilancio interno dell’Ars: un’ingiustizia verso tutte le altre istituzioni culturali della Sicilia).

Oggi, insomma, Sala d’Ercole ha gettato due semi velenosi: ha incardinato il disegno di legge sul mutuo ‘ascaro’ da un miliardo di euro (il mutuo è ‘ascaro’ perché c’è il dubbio, tutt’altro che campato in aria, che con questi soldi, in buona parte, finiranno nelle ‘casse’ dei grandi gruppi nazionali, beffando le imprese siciliane!) e il disegno di legge sull’abolizione delle Province e sull’istituzione dei finti Consorzi di Comuni.

Questo secondo disegno di legge – non meno pestifero del mutuo ‘ascaro’ – punta a far scomparire da 250 a 300 Comuni dell’Isola. Nella testa del presidente Rosario Crocetta e di una parte del PD, 50 e passa Comuni (quelli che, per disgrazia, si ritrovano nelle aree che circondano Palermo, Catania e Messina dovrebbero essere ‘inghiottiti’ e ‘saccheggiati’ dalle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina, che dovrebbero ripianare i propri bilanci a spese di questi disgraziati Comuni destinati a scomparire.

I Comuni che si salverebbero da questa truffaldina e mistificatoria istituzione delle tre città metropolitane verrebbero ‘inchiummati’ in altrettanto truffaldini ‘Liberi Consorzi di Comuni’ che dovrebbero nascere liberamente, cioè sulla base della volontà degli stessi Comuni, secondo quanto prevede l’articolo 15 dello Statuto siciliano.

In realtà, la Prima Commissione legislativa dell’Ars, presieduta da Antonelo Cracolici, ha combinato un gran ‘bordello’, approntando in fretta e furia un papocchio senza né capo né coda. L’articolo 15 dello Statuto prevede la scomparsa delle vecchie Province, che dovrebbero essere ‘ridisegnate’, secondo le esigenze dei Comuni, in Liberi Consorzi di Comuni. E prevede, soprattutto, l’abolizione delle figura dei Prefetti. 

Istituire i ‘Liberi Consorzi dei Comuni’, mantenendo in vita i confini delle Province e i Prefetti è solo un imbroglio che offende lo Statuto e l’Autonomia siciliana. In questa fase non ci sono le condizioni politiche ed economiche per ‘ridisegnare’ i confini delle province e per abolire i Prefetti. Questo pessimo straccio di riforma varato dalla Prima Commissione servirebbe soltanto al Governo Crocetta per risparmiare sui Comuni, cancellandone più di 200. Per questo va ‘bocciata’ senza tentennamenti!

Ma vediamo, adesso, cosa ha deciso, oggi, la conferenza dei capigruppo dell’Ars. La vera notizia è che, pur di arraffare il mutuo da un miliardo di euro, Governo e Ars hanno stralciato – cioè rinviato – la discussione sul disegno di legge che riguarda Riscossione Sicilia. Insomma, questa società, che aspetta da 40 a 60 milioni di euro per tirare a campare può attendere.

Niente da fare anche per il disegno di legge d’iniziativa popolare per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua. Ai mafiosi non piace l’idea che l’acqua, in Sicilia, possa tornare ad essere gestita dal pubblico. E la politica, al di là dei proclami e delle chiacchiere, non può ignorare i desiderata dell’onorata società. Insomma, per l’acqua pubblica, per ora, c’è solo la priorità. Un modo per dire: abbiamo altre cose a cui pensare.

L’Ars ha preso atto che l’onorevole Edgardo Bandiera è stato nominato componente della IV Commissione legislativa permanente ‘Ambiente e Territorio, in sostituzione dell’onorevole Giuseppe Sorbello, sospeso di diritto dalla carica di deputato regionale e ha comunicato che, con nota pervenuta alla Presidenza il 30 gennaio 2014, l’onorevole Falcone ha reso noto di non fare più parte del Gruppo parlamentare ‘PDL-Verso il PPE’, con decorrenza 17 febbraio 2014. Pertanto, fino a diversa comunicazione, il suddetto deputato, ai sensi dell’art. 23, comma 4, Reg. int. ARS, a decorrere dal 17 febbraio 2014, entra a far parte del Gruppo parlamentare Misto.

Dopo la notizia data dall’onorevole Vullo, il Parlamento ha espresso totale solidarietà all’onorevole Marco Forzese per l’intimidazione subita.

L’Ars tornerà a riunirsi a martedì 11 febbraio 2014 alle ore 16,00 con il seguente ordine del giorno:

I) Comunicazioni.

II) Discussione dei disegni di legge:

1) “Istituzione dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane”.

2) “Norme transitorie in materia di proroga delle gestioni commissariali provinciali”.

3) “Ineleggibilità ed incompatibilità degli amministratori dei liberi consorzi comunali e delle Città metropolitane”.

4) Disposizioni per la riqualificazione dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata”.

5) “Disposizioni in materia di pagamenti della Pubblica Amministrazione. Anticipazione finanziaria alla società Riscossione Sicilia”.

6) “Promozione della ricerca scientifica in ambito sanitario”.

7) “Disegno di legge voto da sottoporre al Parlamento della Repubblica, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, recante “Norme per l’apertura di una casa da gioco nei Comuni di Taormina e Palermo”.

8) “Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2, dello Statuto, recante “Modifica dell’articolo 36 dello Statuto della Regione, in materia di entrate tributarie.”

9) “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 1976, n. 35”.

10) “Norme per la tutela della salute e del territorio dai rischi derivanti dall’amianto”.

11) “Schema di progetto di legge costituzionale da proporre al Parlamento della Repubblica ai sensi dell’articolo 41 ter, comma 2 dello Statuto recante “Modifiche dello Statuto della Regione siciliana aventi ad oggetto disposizioni in materia di ripudio della mafia a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, delle libertà civili, politiche, economiche e sociali”.

12) “Norme relative al funzionamento della forma di governo regionale, alla nomina ed alla revoca degli assessori, alla conclusione anticipata della legislatura, in attuazione degli articoli 9, 10, 41 bis e 8 bis dello Statuto della Regione”.

13) “Osservatorio equità e giustizia nelle filiere agricole e alimentari”.

14) “Nuove norme in materia di pianificazione”.

15) “Norme per la prevenzione delle patologie del cavo orale”.

16) “Anagrafe scolastica regionale”.

17) “Istituzione degli ecomusei della Sicilia”.

18) “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2012, n. 47. Autorità Garante della persona con disabilità nella Regione”.

Questo, ovviamente, è l’elenco completo. In realtà, in prima fila ci dovrebbero essere mutuo ‘ascaro’ e le truffe a danno dei Comuni.

Redazione

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