«Da tempo abbiamo trasmesso tutta la documentazione all’Anac e l’abbiamo fatto di nostra iniziativa». Il sindaco Leoluca Orlando replica così al Movimento Cinque Stelle, che oggi è tornato a puntare i riflettori sulla selezione di 14 dirigenti al Comune di Palermo, «viziata da troppe irregolarità e con qualifiche personalizzate». Così dopo un’interrogazione ai ministri Alfano e Madia, una segnalazione all’Autorità anticorruzione e al prefetto di Palermo il deputato alla Camera, Riccardo Nuti, invoca, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica.
«La legalità non può essere proclamata solo in campagna elettorale o con le passerelle di commemorazione per poi dimenticarla quando si tratta di effettuare selezioni correttamente e nel rispetto delle normative – dice il pentastellato -. Quanto accaduto è gravissimo, il Comune deve essere la casa dei cittadini onesti e non quella privata del sindaco. Il segnale che si manda ai cittadini con una selezione disegnata su misura per dei vincitori già nominati ‘referenti’ e con due dei dirigenti scelti rinviati a giudizio per abusivismo edilizio, è che l’ illegalità la fa da padrona, quando invece dovrebbe essere l’opposto».
A stretto giro di posta arriva la replica del primo cittadino. «Ben venga l’esposto del M5S, che permetterà di accertare che non è reato selezionare tecnici capaci invece che nominare parenti e amici» conclude Orlando.
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