Prima donne e bambini, definiti «stremati» dai soccorritori dopo la lunga attesa in mare. Poi tutti gli altri. È andato a buon fine il trasbordo dei 353 migranti soccorsi in diverse operazioni nel mediterraneo e ospitati dalla nave Sea Watch 4, arrivata stamattina al porto di Palermo dopo diversi giorni in mare. Le operazioni sono iniziate intorno alle 15 e sono andate avanti durante il pomeriggio, i naufraghi si trovano adesso sulla nave Allegra, della flotta GNV, imbarcazione messa a disposizione dal Viminale per fungere da nave-covid.
«Il trasferimento delle 353 persone a bordo di Sea Watch 4 sulla nave quarantena Allegra, al largo di Palermo, è terminato – annuncia su Twitter, la Ong tedesca – Siamo felici che sia stato loro assegnato un luogo sicuro, ma l’attesa è stata troppo lunga e molto dura per tutti».
«Ci auguriamo che il governo non intraprenda iniziative vessatorie nei confronti della Sea Watch 4 come fatto con la Sea Watch 3 e altre navi umanitarie che hanno effettuato soccorsi negli ultimi mesi – dice la portavoce Giorgia Linardi – Ci chiediamo come non venga ancora compreso che è provato che le Ong non costituiscono un fattore di attrazione nelle partenze, come dimostrato dalle migliaia di persone che si sono riversate sulle nostre coste e hanno tentato di attraversare il mare.
«Crediamo – sottolinea Linardi – di costituire un importante elemento di decompressione che può salvare vite umane, evitando inutili agonie, ore e giorni giorni in mare senza essere soccorse e riducendo il numero degli arrivi autonomi a Lampedusa. Il lavoro delle Ong garantisce il soccorso di vite umane in maniera più sicura e anche più controllata per quanto riguarda la potenziale diffusione dei contagi da Covid-19: quotidianamente nostri medici riforniscono alle autorità rapporti medici, misurano la temperatura corporea, le persone a bordo sono divise per soccorso e i casi asintomatici sono isolati».
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