Se non è un record mondiale, certamente il caso della Crias (Cassa regionale per il credito alle imprese artigiane) può presentare richiesta di omologazione al guinness dei primati.
Alla Crias – denuncia il deputato regionale del Pd Mario Alloro – su 87 dipendenti, ben 55 hanno ottenuto una qualifica dirigenziale o assimilata: insomma, un ente con il 65% del personale con un trattamento superiore.
Alloro ha presentato una risoluzione presso la Commissione Attività produttive allArs con la quale chiede al Governo un intervento per verificare se vi sono state violazioni di legge e per accertare eventuali danni erariali.
Insomma, un nuovo caso di gestione della cosa pubblica alla siciliana, di quelli che ai giornaloni nazionali piace pubblicare con tanto di richiamo in prima pagina, per diffondere limmagine di una Sicilia sprecona. E non è che abbiano tutti i torti. Sul sito della Crias è pubblicato lelenco del personale. I nomi sono 77, 10 in meno di quelli citati nella risoluzione del parlamentare Alloro, che però si dice sicuro delle cifre fornite dalle sue fonti. Se fosse corretto lelenco pubblicato sul sito, la percentuale di dirigenti salirebbe a quasi l80% del personale.
La Crias, attualmente commissariata, era in predicato di essere sciolta e accorpata ad Ircac e Irfis, secondo uno dei tanti annunci del governatore Rosario Crocetta, mai diventati realtà. Unidea, comunque, contrastata dalle associazioni che raggruppano le piccole e medie imprese e che anche il Governo regionale starebbe mettendo da parte, pur non rinunciando allipotesi di creare un network tra i tre enti.
A denunciare le promozioni sospette all’interno della Cassa era già stato il grillino Matteo Mangiacavallo. Era marzo, in quattro mesi non è successo nulla. Ora è il turno di Alloro, del Pd, che entra nel dettaglio.
Su 87 dipendenti spiega Alloro (nella foto a destra, tratta da ennanotizie.info) 13 sono funzionari e 21 quadri super (figure entrambe equiparabili ai dirigenti della Regione siciliana), ai quali si aggiungono 19 capo ufficio, oltre alle due figure di vertice: direttore centrale e direttore generale. Alcune di queste promozioni sono quasi miracolose: cè chi è passato da impiegato a dirigente. Naturalmente allo scatto di qualifica corrispondono benefit e adeguamenti economici allo stipendio. Il tutto in aperta violazione al divieto imposto dalla giunta regionale ad enti pubblici sottoposti a vigilanza e/o controllo, di effettuare promozioni di personale.
Le promozioni, dunque, sono avvenute, tra il 2010 e il 2011, nonostante il parere contrario dellassessorato alle Attività produttive. Oltretutto aggiunge Alloro – gli stessi ispettori inviati dallassessorato hanno accertato lirregolarità delle procedure. Nonostante ciò, la Crias non ha revocato gli atti, e il personale promosso resta saldamento ancorato ai propri posti.
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