Scuole chiuse per il terremoto, Regione chiede aiuto

Sono due le scuole gravemente lesionate e inutilizzabili, a causa dal terremoto del 26 dicembre scorso nel Catanese, e altre quindici che necessitano di opere di ripristino e consolidamento. A risultare particolarmente compromessi sono i plessi Pennisi e Piano d’Api dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di Acireale che, collocati sulla faglia sismica, hanno subito i più gravi danni e, in relazione alla loro ubicazione, dovranno essere realizzati in altro e più sicuro luogo. Per questo motivo, la Regione Siciliana ha richiesto al ministro dell’Istruzione Marco Bussetti  un sostegno finanziario per interventi urgenti negli edifici scolastici del comprensorio etneo.

«Così come avvenuto in precedenza per gli eventi sismici e alluvionali di Biancavilla e Corleone – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – anche in questa circostanza, nell’ambito della più generale valutazione dei danni, abbiamo voluto riservare pronta e particolare attenzione alla situazione degli edifici scolastici. Puntiamo a reperire rapidamente, in sinergia con il Governo centrale, che nell’immediatezza ha già assicurato uno stanziamento di venti milioni di euro, le risorse necessarie a ripristinare la regolarità delle attività didattiche, limitando al massimo i disagi derivanti dalla chiusura temporanea di scuole danneggiate e dalla conseguente attivazione transitoria del doppio turno, che rappresenta un’evidente difficoltà tanto per gli alunni quanto per le loro famiglie».

La richiesta al ministero è stata formulata a seguito degli accertamenti tecnici condotti dal dipartimento regionale della Protezione civile e comprende i Comuni di Aci Catena, Acireale, Aci Sant’Antonio, Milo, Santa Venerina, Viagrande e Zafferana Etnea.

«Già a poche ore dall’evento sismico – aggiunge l’assessore regionale all’Istruzione Roberto Lagalla – il ministro Bussetti aveva dichiarato il proprio intendimento di sostenere l’azione di ricostruzione attraverso un diretto intervento del proprio ministero, specificamente rivolto alle scuole danneggiate, così come già avvenuto nei casi di Biancavilla e Corleone. Confidiamo che l’apprezzato impegno possa concretizzarsi da qui a breve, così da rendere sinergica e proficua l’azione integrata del governo nazionale e di quello regionale a favore della popolazione colpita e, nel caso specifico, delle comunità scolastiche».

(Fonte: portavoce presidenza della Regione siciliana)

Redazione

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