Metti una mattina di un giorno feriale, in un luogo oggettivamente poco servito da mezzi pubblici e comunque lontano dal centro di Palermo, invita i giovani dai 16 ai 35 anni ad assistere a una sorta di lezione in cui il relatore è un docente di Teologia sistematica – una branca della teologia che studia i testi sacri, raggruppa i vari argomenti e li mette a sistema -, chiamala scuola politica. Ecco, gli ingredienti per fare un grosso buco nell’acqua ci sarebbero tutti. Ma Totò Cuffaro ha abituato a ben altri miracoli e così alla prima giornata della scuola politica Paideia, creata dalla nuova Democrazia cristiana si sono presentati qualcosa come 250 giovani.
In realtà 250 è il numero che dà l’organizzazione, a occhio sembrerebbero un po’ di meno e di certo tra loro c’è anche qualche infiltrato over 35, a meno che non si sia trattato di qualche giovane che portava molto molto male i suoi anni, ma questo non cambia l’entità del successo. «Venire qui di venerdì, alle undici di mattina, orario scomodo per gente che ancora frequenta licei e università, ma l’unico a disposizione del nostro relatore, non era per niente scontato – dice a MeridioNews Domenico Bonanno, capogruppo della Dc al consiglio comunale di Palermo – Invece è andata molto molto bene. È un segno che ci dimostra come non sia vero che i giovani non si interessino alla politica, ma che la loro distanza è data dal fatto che da anni non sono più coinvolti, non gli vengono date possibilità. La Dc invece vuole riprendere la grande e antica tradizione della sua scuola politica».
Al cospetto di don Massimo Naro, docente presso la facoltà Teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista e dello stesso Cuffaro e di Nuccia Albano, assessora democristiana nella giunta Schifani, anche alcuni giovanissimi, ancora impegnati a terminare le scuole superiori. Qualcuno azzarda anche una giacca con camicia, altri giacca e maglioncino meno impegnativo, altri ancora sono venuti un po’ così come si trovavano e va comunque bene. Non ci è dato sapere il livello di comprensione della lezione di don Naro, ma secondo dati ufficiali non sembrano esserci vittime. Tra queste facce ci potrebbero essere i nuovi Abbate, Albano, Pace, la futura classe dirigente della Dc, «giovane, donna e preparata» per utilizzare le parole di Totò Cuffaro, mentre il sacerdote ha parlato della partecipazione dei giovani come di un «motivo di orgoglio».
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