Scorrimento Palermo-Sciacca, discarica in area di sosta  Anas e Rap non intervengono, Marino: «Devo farlo io?»

Bottiglie di birra, lattine di ogni genere e persino scarpe. Per non parlare dei numerosi preservativi usati, di qualche pneumatico o dei sacchetti di immondizia chiusi e lasciati lì. Più che un’area di sosta, quella all’altezza del quarto chilometro della strada statale Palermo-Sciacca, subito prima dello svincolo per Altofonte, appare come una mini discarica a cielo aperto. Il buio della notte spesso edulcora lo scenario, camuffando alle numerose coppiette, che lì si fermano per amoreggiare in tranquillità, lo scenario desolante che di giorno non risparmia proprio nessuno. «Non ho mai visto qualcuno pulire, se è successo deve essere passato ormai tantissimo tempo», racconta il benzinaio dell’unica pompa di benzina presente lungo quel tratto, di fronte allo slargo per la sosta delle auto. «E pensare che le autorità spesso si fermano in quel punto per i posti di blocco, di sera come di giorno – aggiunge – È strano che neppure loro abbiano fatto delle segnalazioni per sollecitare un intervento. Nessuno sa veramente a chi spetta pulire, è uno schifo».

Appare davvero inspiegabile il motivo per cui un’area di sosta adibita alle emergenze degli automobilisti possa aver assunto col tempo questo aspetto. E ancora più inspiegabile è il fatto che nessuno sappia a chi spetta intervenire e rimuovere i rifiuti. «La rimozione di rifiuti lungo le pertinenze stradali spetta alle amministrazioni comunali, questo per legge», spiega Angelo Papalìa, dirigente Anas. «Noi abbiamo stipulato in passato degli accordi proprio con le amministrazioni comunali, gli ultimi in ordine di tempo risalgono a due settimane fa, per fronteggiare questo annoso problema dei cittadini incivili che scaricano qualunque cosa lungo le strade. La rimozione dei rifiuti, ne sono certo, è di pertinenza dei Comuni in cui il tratto di strada ricade – conclude il dirigente – Questo è un tema che ci colpisce molto, è normale pensare subito a noi di Anas, ma ribadisco che non siamo noi a dovercene occupare». 

Nel Testo unico sull’ambiente datato 2006, l’articolo 198 in effetti «attribuisce espressamente ai Comuni la competenza in merito alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti urbani, dove per rifiuti urbani si intendono, tra gli altri, i rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade o aree pubbliche o nelle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico». Quasi identica la reazione della Rap, che chiarisce: «La strada statale Palermo-Sciacca non è una parte che ci compete, in questo caso purtroppo non possiamo fare nulla».

Sulla vicenda interviene anche dice l’assessore all’Ambiente Sergio Marino: «Non so bene di cosa stiamo parlando, per rispondere in maniera opportuna dovrei sapere con esattezza di che slargo si tratta e in che punto si trova. Anas e Rap dicono che non sono tenuti a intervenire, allora questo significa che deve farlo l’assessore? Non credo – ride -. Di fronte a problemi del genere, tuttavia, posso dire che mi accerterò, cercherò nei prossimi giorni di capire di che situazione si tratta e come procedere», promette. 

Intanto i rifiuti rimangono e il problema sembra non trovare soluzione. E non è la prima volta. Solo un anno e mezzo fa la stessa situazione si presentava lungo la stessa strada statale, ma all’altezza delle uscite per San Cipirello e Camporeale. La storia è sempre uguale: un’area di sosta trasformata in discarica, fatta di carcasse di elettrodomestici e rifiuti speciali. Allora come oggi i rimpalli fra sulle competenze caratterizzarono la vicenda. Una querelle risolta, per modo di dire, solo a colpi di carte bollate e vie legali e che oggi torna a presentare un conto salatissimo che nessuno si decide a saldare.

Silvia Buffa

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