Scoperta una nuova specie di coleottero sull’Etna Biologo: «Ora ha il cognome mio e di mia moglie»

Si chiama Solariola bucolorum il nuovo coleottero ritrovato in una grotta dell’Etna. «Quando viene scoperta una nuova specie – racconta a MeridioNews il direttore del gruppo grotte di Catania del club alpino italiano Carmelo Bucolo – è possibile che lo studioso scopritore le assegni il proprio nome. In questo caso, a fare la scoperta siamo stati io e mia moglie Elisa Musumeci, ci hanno proposto di mettere il cognome da coniugi e così è stato».

Entrambi biologi specializzati nella biodiversità e nella qualità dell’ambiente, «ci piace molto anche studiare gli animali. Da più di 12 anni pratichiamo la speleologia per conoscere questo nuovo ecosistema – spiega Bucolo – Abbiamo compiuto uno studio biospeleologico nella grotta di Piano Porcaria», che si trova nel monte Crisimo (nel territorio di Linguaglossa) a 1100 metri sopra il livello del mare. Dopo avere ricevuto il permesso del Parco dell’Etna, i due coniugi biologi hanno fatto i campionamenti e presentato il lavoro al Congresso nazionale di Speleologia a Pertosa, in provincia di Salerno. 

«Tra le varie specie censite – continua il biologo – abbiamo trovato questo piccolo coleottero che abbiamo individuato come appartenente alla famiglia dei curculionidi. Ma identificare la specie è molto difficile, occorre il supporto di entomologi specializzati nello studio delle varie famiglie». Così i due hanno contattato il professore Cosimo Baviera dell’università di Messina che «subito ha sospettato si trattasse di una nuova specie e lo ha identificato come un coleottero appartenente al genere Solariola». Da qui il nome completo di Solariola bucolorum «con il quale questa nuova specie – dice – è stata dedicata alla nostra famiglia».

Si tratta di un piccolo coleottero di circa 3,80 millimetri. «Ha un corpo snello, la cuticola depigmentata e sclerificata, le elitre (le ali anteriori, ndr) sono particolarmente allungate con setole appiattite e reclinate e – spiega Bucolo – forature particolarmente superficiali. Il rostro (l’apparato della bocca, ndr) si presenta allungato e le antenne sono lunghe e sottili. Non si conosce ancora bene la sua biologia ma si nutre di piante e si rifugia sottoterra infatti – conclude il biologo – io e mia moglie l’abbiamo scoperto all’interno di una grotta vulcanica nel tratto di galleria dove il suolo era molto più sabbioso».

Marta Silvestre

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