Scoperta nel tardo pomeriggio di ieri, una piantagione di canapa indiana in via Ippolito Nievo, traversa di via Giafar. Da giorni i carabinieri del nucleo radiomobile di Palermo, transitando in zona, avevano notato uno strano andirivieni di giovani e proprio seguendoli, i militari sono arrivati a Giovanni Buffa palermitano 36 anni, residente in via Nievo, che aveva trasformato un’area attigua allo stabile in una piantagione di cannabis. Il terreno a cui si accedeva tramite un cancello di ferro celava tra la folta vegetazione 39 grossi bidoni in plastica vuoti, di varie dimensioni. Poco distante, Buffa aveva trasformato un magazzino, il cui ingresso era stato cosparso di creolina per eludere l’odore inteso dello stupefacente, in un essiccatoio e quale luogo di stoccaggio della marijuana. All’interno del magazzino è stato rinvenuto vario materiale per la coltivazione e la produzione, oltre ad un grosso quantitativo di sostanza stupefacente, in particolare 3 cartoni di grosse dimensioni contenenti oltre cinque chili di marijuana, due buste di plastica contenenti oltre tre chili di marijuana ed altre piante disposte su filari ancora in essiccazione per un peso di circa due chili.
Buffa, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria,è stato arrestato con l’accusa di coltivazione, produzione e detenzione illecita ai fini di spaccio di 10 chili di marijuana. Adesso si trova al regime degli arresti domiciliari in attesa di udienza di convalida.
In un’altra operazione ma della polizia di stato è stato arrestato Giuseppe Mascari, 24enne palermitano del quartiere Santa Maria di Gesù, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di 10 chilogrammi, circa, di hashish e un pregiudicato dello Zen, M.S., 31 anni, è stato denunciato, a piede libero, per favoreggiamento.
Un’operazione che ha confermato il solido legame criminale che, da anni, collega trasversalmente due zone cittadine, geograficamente distanti, ma tradizionalmente accomunate dall’intensa attività di spaccio.
Poco dopo la mezzanotte, un equipaggio del commissariato di San Lorenzo, durante una perlustrazione, transitando per via Giovanni Spadolini, esattamente in un sottopasso ben illuminato, ha incrociato un giovane centauro che, alla vista degli agenti, si è velocemente disfatto di un voluminoso borsone, di quelli utilizzati per giocare a calcio, invertendo repentinamente il senso di marcia.
Immediato l’inseguimento ed il controllo degli agenti. Fermato Mascari i poliziotti hanno recuperato il borsone ed il suo prezioso contenuto: all’interno del vano rigido, inferiore, erano stipati 99 panetti di hashish, di 100 grammi, cadauno, per un peso complessivo di circa 10 chilogrammi.
Addosso al Mascari è stata invece trovata una dose di stupefacente, presumibile cocaina, già confezionata in cellophane trasparente. Dai controlli effettuati è emerso che il motociclo appartiene ad un grosso pregiudicato dello Zen, noto quale “astro nascente” della malavita del quartiere. Il pregiudicato dello Zen, proprietario del motociclo usato per trasportare i 10 chili di droga, è stato, naturalmente, sentito dai poliziotti ed ha fornito una versione dei fatti difforme da quella resa dal Mascari; per tale ragione, M.S. è stato denunciato a piede libero per favoreggiamento. Mascari, messo alle strette dagli investigatori, ha ammesso di essersi recato allo Zen e di avere acquistato, per diecimila euro, una grossa partita di “fumo” da destinare, presumibilmente, ai pusher della zona orientale del capoluogo.
L’ operazione, compiuta “all’ingrosso”, “al dettaglio”, avrebbe potuto fruttare circa centomila euro. Indagini sono in corso per riscontrare quanto dichiarato dall’arrestato ed accertare il ruolo di Mascari nell’ambito della catena, presumibilmente, più ampia dello spaccio.
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