Scillato, il Comune più virtuoso e senza abusi edilizi «Non ci sono ricette, basta voler bene all’ambiente»

Seicentodieci abitanti, ai piedi dei monti delle Madonie e con ricche sorgenti d’acqua. Scillato è certamente in una posizione geografica invidiabile. Ma quel che è più importante è che il paese madonita è riuscito a non intaccare l’ambiente circostante. Secondo il report sull’abusivismo registrato tra il 2009 e il 2017, e redatto dal dipartimento regionale dell’Urbanistica, Scillato in dieci anni non ha registrato neanche un illecito abusivo. Un dato che lo porta a essere il Comune più virtuoso tra gli 81 dell’area metropolitana di Palermo. Come è possibile raggiungere un risultato del genere, in una terra in cui ancora di parla di abusivismo di necessità e in cui i sindaci che vogliono demolire gli illeciti sono spesso contrastati e lasciati soli?

 «La nostra è una piccolissima comunità e ci conosciamo tutti – ragiona il sindaco Giuseppe Frisa – Chiaramente fare abusi desterebbe molta attenzione da parte di tutti, in un certo senso ci controlliamo tra noi. C’è poi la polizia municipale che è molto attiva. Ecco perché non ci sono stati abusi di grande entità, non ci sono stati aumenti di volumetria, solo dei piccoli interventi che sono stati sanati con l’art.36 del dpr 380/2001». Scillato però non è il solo piccolo Comune delle Madonie, eppure è l’unico che può vantare il numero zero alla casella degli abusi edilizi. E allora qualche specificità deve pur esistere, o no? 

«Da noi c’è il massimo rispetto per il paese e per la zona – afferma il primo cittadino – Non ci sono particolari ricette, semplicemente vogliamo bene alla comunità e all’ambiente. Noi siamo soggetti a due tipi di vincolo: quello paesaggistico e quello di sismicità di secondo livello. Quando si verifica qualche abuso questo viene subito sanato, e la struttura viene riportata a com’era prima. Se invece si devono fare manutenzioni e ampliamenti, vengono rispettati sempre i prospetti esterni per mantenere le conformazioni originali. Più che di meriti legislativi si può invece parlare di sensibilità diffusa».

E le buone notizie su Scillato non si fermano solo all’aspetto urbanistico. Il paesino madonita è tra i 26 Comuni, sui 390 della Regione, che ha i conti in ordine. L’unico virtuoso, insieme ad Altavilla Milicia, in tutta la provincia di Palermo. Un ottimo risultato, ottenuto nonostante i continui tagli dal governo nazionale e regionale, nonché le numerose pendenze che ogni Comune si trova costretto sempre più ad affrontare. «Abbiamo già approvato entrambi i bilanci, sia il rendiconto che quello previsionale – conferma Frisa – Questo è un lavoro che è stato reso possibile negli ultimi anni, perché quando sono diventato sindaco non era proprio così. I Comuni fanno le corse, approvano i bilanci a fine anno e poi non hanno neanche il tempo di spendere le somme che vengono d’altra parte date sempre in ritardo dalla Regione. Questa volta invece siamo riusciti a fare bene fin dall’inizio. Questo ci è costato personalmente un grande dispendio di energie mentali, fisiche ed economiche, determinando (volontariamente) cospicue rinunce. Ringrazio, inoltre, tutti i dipendenti comunali per l’impegno e dedizione dimostrata nell’applicare quelle che si sono rivelate nel tempo scelte azzeccate».

Piccolo è bello, insomma? «Non siamo messi male, certamente – sorride Frisa – Non abbiamo problemi idrici, anzi abbiamo una sorgente che a breve imbottigliata da un’azienda privata, e ciò avverrà attraverso uno stabilimento che porterà lavoro per il comprensorio. Non abbiamo problemi nella gestione dei rifiuti, siamo riusciti a ridurre quasi del 50 per cento la tassa sui rifiuti, infatti il paese è molto pulito e ciò ci viene riconosciuto da molti. E rispetto a ciò che ci succede intorno, posso dire che Scillato è un’eccezione anche per quel che riguarda il tema dell’emigrazione. Siamo pochi ma siamo sempre quelli, anzi ultimamente c’è stata un’inversione di tendenza e sono nati più bambini. Stiamo aumentando le classi di anno in anno, mentre fino a poco tempo fa dovevamo fronteggiare gli accorpamenti, e nasce anche qualche attività commerciale in più». 

Andrea Turco

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