«Un obbrobrio». Sono le parole utilizzate dal presidente della Regione, Rosario Crocetta, per commentare la possibilità di ampliamento della piattaforma di trattamento di rifiuti che dovrebbe sorgere presto a Scicli, in contrada Cuturi. Il governatore ha parlato nel corso del vertice che si è tenuto a Palermo fino al pomeriggio e che ha visto la partecipazione dell’assessora regionale Vania Contrafatto, oltre che dei deputati regionali iblei Orazio Ragusa, Giorgio Assenza, Nello Dipasquale, Vanessa Ferreri e Pippo Digiacomo, della senatrice Venera Padua nonché dei rappresentanti delle associazioni StartScicli, Primo Maggio, Cinque Stelle Scicli e Coop Solemare, che in questi mesi hanno seguito la questione.
«Trovo assurdo che in un territorio patrimonio dell’Unesco si possa persino pensare di fare questo – dichiara Crocetta -. Scicli è una città in grande espansione turistica e tale impianto comprometterebbe le vocazioni territoriali naturali. Da una prima analisi sembrerebbero carenti diversi aspetti autorizzativi». Il riferimento del presidente della Regione va innanzitutto al parere favorevole che, per il momento, è arrivato dagli uffici del Comune ibleo. Nulla osta di carattere esclusivamente tecnico. Da parte dei commissari, che a Scicli svolgono le funzioni del consiglio comunale sciolto precedentemente per infiltrazioni mafiose, è arrivata la conferma, infatti, di non aver mai dato un parere politico al progetto.
Ma a essere carente sarebbe anche l’iter che ha portato all’approvazione dell’ampliamento da parte dell’ex Ato. Il via libera, infatti, si sarebbe poggiato anche su un benestare dell’Arpa che in realtà pare non esserci mai stato. La scoperta ha portato lo stesso ente a valutare – una riunione è attualmente in corso – la possibilità di sospendere in autotutela la propria decisione. «È illogico e orrendo realizzare una discarica di rifiuti pericolosi proprio qui», conclude Crocetta, ridando speranza a quanti si oppongono all’impianto.
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