Avverrà probabilmente domani, al Comune di Scicli – nella stanza che nel commissario Montalbano è l’ufficio del questore – il passaggio delle consegne della fascia tricolore che la commissaria Tania Giallongo cederà a Enzo Giannone, eletto sindaco del centro ragusano. La convalida dell’elezione è arrivata nella serata di ieri dopo che la commissione elettorale si è insediata nella sezione numero uno per la verifica dei verbali e per analizzare le contestazioni del caso.
Alla fine la commissione ha proclamato Giannone eletto ufficialmente sindaco, con il 43,89 per cento delle preferenze. Adesso la verifica più attesa è quella relativa ai voti di lista, al termine della quale dovrà essere sciolto il nodo del premio di maggioranza che allo stato attuale non risulta essere scattato alla coalizione di Giannone, ferma al 37,95 per cento. Su questo punto si è aperto un dibattito rispetto all’interpretazione della norma che, a quanto pare, al di là dell’assegnazione o meno del premio di maggioranza, porterà alla presentazione di ricorsi e controricorsi.
Secondo alcuni esperti vicini alla coalizione di Giannone, per l’attribuzione del premio di maggioranza vanno scomputati alla coalizione il numero dei voti delle liste che non hanno superato lo sbarramento del 5 per cento e che quindi sono fuori dal consiglio comunale. Se fosse così, considerato che due liste collegate a Rita Trovato, la principale competitor di Giannone, non hanno superato la soglia dello sbarramento, la coalizione del neo sindaco supererebbe il 40 per cento. Secondo molti, invece, la nuova legge elettorale approvata dall’Ars l’11 agosto del 2016, sarebbe molto chiara in questo senso e all’articolo tre così recita: «Il premio di maggioranza previsto per la lista o le liste collegate al sindaco eletto a primo turno viene attribuito solo nel caso in cui la lista o le liste abbiano conseguito almeno il quaranta per cento dei voti validi». Quindi, in questo caso, solo per l’assegnazione dei seggi verrebbero scomputate le liste che non hanno superato lo sbarramento, ma non per il premio di maggioranza.
Se alla fine si profilasse quest’ultima ipotesi, l’assegnazione dei seggi avverrebbe con il proporzionale puro. Tutto questo significherebbe che Giannone, pur avendo ottenuto un largo consenso, non avrebbe la maggioranza in consiglio comunale e, a questo punto probabilmente gli sarebbe convenuto essere eletto al secondo turno. Quello di Scicli è stato il primo test per la nuova riforma elettorale e i risultati non sembrano eccezionali. Le operazioni di scrutinio sono andate molto a rilento, causa l’alto numero di voti disgiunti, ma anche i parecchi errori degli elettori che hanno di conseguenza causato molte contestazioni. Un errore frequente, ad esempio, è stato quello di praticare il voto di genere inserendo i nomi di due consiglieri candidati in liste diverse. Secondo molti tutti questi errori sono la conseguenza di una campagna elettorale brevissima nella quale non c’è stata possibilità di far assimilare bene agli elettori le novità contenute nella nuova riforma elettorale
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