Sciacca, “No” alla chiusura del Tribunale

Verso lo smantellamento del Tribunale di Sciacca? La crisi si fa sentire, l’economia non riparte, il Governo Monti deve trovare i soldi. Ecco la diapositiva italiana di oggi. Il live motive di questo periodo è: Si taglia! Il taglio non riguarda sempre il superfluo, ma anche capitoli di spesa che mai nessuno poteva immaginare potessero essere toccati. Infatti, ecco che arrivano i tagli anche per la Giustizia.

Il Governo Monti, infatti, ha dato il via all’operazione “soppressione dei Tribunali” per diminuire i costi di gestione e aumentare l’ efficienza della Giustizia. In tutta Italia si potrebbero sopprimere 37 Tribunali e 160 sezioni distaccate di Tribunale. Nella nostra Sicilia ben sette: Caltagirone, Modica, Nicosia , Mistretta, Patti e Barcellona Pozzo di Gotto e, come già accennato, quello di Sciacca.

Secondo la relazione sulla ‘geografia’ giudiziaria, svolta dal Ministero della Giustizia, il Tribunale modello sarebbe caratterizzato da: un bacino di utenza di 363.769 abitanti, 18.094 procedimenti sopravvenuti, un organico di magistrati di 28 unità e un carico di lavoro annuo pari a 638/647 fascicoli. Il taglio riguarderebbe, quindi, gli uffici giudiziari con meno di 20 magistrati.

Fin qui tutto bene. Ma se i parametri utilizzati possono sembrare giusti e dare un risultato matematico ineccepibile, tale sistema si sbriciola sulle particolarità del territorio siciliano. In terra di mafia le cose cambiano e il venir meno di un presidio di legalità fa sentire un tonfo più forte, come quello di una strage.

Esempio lampante di questa particolarità siciliana è, per l’appunto, Sciacca con il suo Tribunale costruito appena 20 anni fa. Sciacca, bella cittadina dell’Agrigentino dalle mille problematiche, crocevia di processi su criminalità organizzata, droga e immigrazione si trova a due passi da Castelvetrano, patria di Matteo Messina Denaro. Ebbene, Sciacca si vede depauperata del suo simbolo di Giustizia, della diretta impronta dello Stato.

La soppressione di questo Tribunale è un male che colpirà non solo Sciacca, ma anche Alessandria Della Rocca, Bivona, Burgio, Calamonaci, Caltabellotta, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montevago, Ribera, Sambuca di Sicilia, Santa Margherita di Belice, Santo Stefano di Quisquina e Villa Franca Sicula. Un comprensorio ampio, numerosi Comuni che vedrebbero svanire il segno tangibile e laborioso dello Stato.

In questo momento di stasi, con il Ministero di Grazia e Giustizia che sta rifacendo i propri conti, è montata la protesta. Ne è stato un esempio vigoroso il corteo giallo del 17 marzo organizzato dal Comitato civico di Sciacca contro la chiusura del Tribunale.

Ora siamo ad aprile. Il gruppo di studio, istituito presso il Ministero di Grazia e Giustizia salva i Tribunali di Patti e Barcellona Pozzo di Gotto. Ma non quello di Sciacca. Il criterio della numerosità della popolazione servita dal Tribunale di Sciacca e il numero di affari trattati non ha giustificato, fin ora, il mantenimento di questo presidio giudiziario.

L’Organismo Unitario dell’Avvocatura (OUA), per far cambiare idea e parametri al Ministero di Grazia e Giustizia, tenterà di fare leva su altri evidenti criteri come: la presenza mafiosa nel territorio, la viabilità e l’edilizia.

Sciacca è un Tribunale da difendere, e il paradosso è che deve esser difeso dai tagli dello Stato. Il NO alla chiusura del Tribunale di Sciacca è un NO secco, senza attenuanti. E tutto questo perché, come ha dichiarato il procuratore Salvatore Vella: “Questa zona è il giardino di Matteo Messina Denaro”.

Foto del Tribunale di Sciacca tratta da agrigentoweb.it

 

Alfonso Fiumarella

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