Schizofrenia politico-amministrativa in salsa sicula? Sembra rientrare in questo corposissimo capitolo il caso dei 36 dipendenti dell’Assessorato regionale al Territorio e Ambiente che da 11 mesi non percepiscono stipendio e che da da tre giorni stanno occupando la stanza del dirigente generale, Gaetano Gullo, in via Ugo la Malfa a Palermo.
In teoria, infatti, tutto è a posto. In pratica, nulla è in ordine. La loro vicenda comincia nel 2003, quando, come raccontano loro stessi «in seguito ad un bando pubblico, vengono assunti con contratto di collaborazione (i famigerati co.co.co) nel suddetto assessorato». Da tecnici laureati, si occuperanno subito di un ramo strategico dell’amministrazione: valutazioni di impatto ambientale, emissioni in atmosfera, conferenze di servizi e così via.
Di proroga in proroga arriviamo fino all’anno scorso, quando il Commissario dello Stato, impugna la norma contenuta in Finanziaria che rinnova i loro contratti. La Legge Fornero, infatti, pone dei paletti alquanto severi e loro ne rimangono vittime «unico caso in Italia- ci dicono da via La Malfa- perché nel resto del Paese non è stato così».
A questo punto, dunque, scoppia la battaglia legale. «Che si conclude – sottolineano i dipendenti- con una conciliazione, dinnanzi all’Ufficio Provinciale del Lavoro, in cui l’amministrazione regionale riconosce ai 36 tecnici lo status di dipendenti regionali per gli ultimi tre anni».
Insomma, tutto, secondo la loro versione, viene scritto nero su bianco.
Tutto a posto dunque? No. Intanto ricominciano a lavorare nel Febbraio di quest’anno. Sui loro tavoli trovano montagne di istruttorie da portare a termine e aziende inferocite che attendono le autorizzazioni da secoli (non solo aziende. Il blocco di questo ufficio ha determinato pure i ritardi di autorizzazioni ai lavori nella discarica di Bellolampo di Palermo).
Dopo qualche mese scoprono però che i loro contratti non sono stati registrati. E quindi via ad un altro calvario. Tra pareri legali, Corte dei Conti e scarbarile tra politica e amministrazione, «la registrazione, con relativi mandati di pagamento, viene effettuata il 28 Ottobre scorso».
Ma, ancora, non hanno avuto gli stipendi e nessuno sa rispondere alle loro richieste.
«Non ci sono altri dipendenti regionali nelle nostre condizioni- dicono i tecnici dell’Assessorato all’Ambiente- la situazione è davvero assurda».
«Non riusciamo ad avere risposte – dice Marco Corona di Fp Cgil – Prima c’erano problemi tecnici. Ora invece i contratti sono stati registrati e i mandati di pagamento sono in ragioneria da una quarantina di giorni. La fine dell’anno è sempre un momento critico per le casse della Regione per via della chiusura del bilancio e questo ci terrorizza».
Una pagina davvero imbarazzante per l’amministrazione regionale, qualunque sia la verità.
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