E’ successo ancora. A distanza di circa 15 giorni si ripete un fenomeno che, evidentemente, non è più considerabile casuale. Il fiume Gela, storico fiume siciliano che ha dato, secondo alcune ricostruzioni storiche, il nome alla città in epoca Greca, alla foce del quale è sita una importante area industriale, è utilizzato come scarico di alcuni reflui industriali. Nulla di strano, visto che il fenomeno è consentito, previa trattamento dei reflui, in tutte le città d’Italia con qualunque fiume. Più volte però in passato è stato documentato l’uso improprio di questo sistema di smaltimenti con sversamento, per esempio, di greggio non lavorato dalla raffineria di Gela.
In queste foto è riportato invece un altro fenomeno che con la raffineria stavolta non sembra avere alcun collegamento, trovandosi a nord dei canali di scarico della stessa.
A metà gennaio il fenomeno si era già osservato, intorno alle ore 13. Stessa cosa e stessa ora di ierii, 3 febbraio.
Schiuma intensa galleggia sulla superficie del fiume presso la foce.
Il fenomeno, non essendo finora mai stato riportato da alcun giornale e non avendo mai occupato i dibattiti cittadini, si presume sia stato finora sconosciuto o ignorato.
Eppure, oltre i due episodi segnalati, altre volte si è verificato ma, nelle occasioni, non si è potuto documentarlo fotograficamente.
Nella città di Gela, in cui per anni una sola industria ha spadroneggiato deturpando il territorio e non pagando nessun conto per ciò che si è fatto, probabilmente si è diffusa, anche nei piccoli imprenditori, l’idea dell’impunibilità, della tolleranza da parte delle autorità e, conseguenza più dolorosa, dell’abbassamento di attanzione e di fiducia verso le soluzioni degli abitanti del territorio.
Non crediamo sia sbagliato pensare che questa schiuma sia presente ogni giorno, ad uno orario in cui il transito è limitato.
Le autorità portuali sono state avvisate telefonicamente.
Le tematiche ambientali, che in città come Gela, una delle città simbolo dell’inquinamento ambientale e delle terribili conseguenze per la salute, dovebbero occupare spazi queotidiani nei dibattiti politici, sono invece poste in secondo piano ed affrontate in maniera sembre poco energica.
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