di Giusy Savarino
Dopo otto anni dai fatti contestati e sei di inutile e doloroso processo, che ha stravolto la mia vita e condizionato la mia carriera, vengo assolta perché il fatto non sussiste, dalla I Sezione della Corte di Appello di Palermo, assistita dallAvv. Lillo Fiorello che pubblicamente ringrazio.
Dovrei essere felice, ma non riesco a dimenticare quanto questo processo Kafkiano mi abbia tolto. In questi anni, pur essendo garantista, mi sono volutamente allontanata dalla scena politica, per non essere accomunata dai tanti giustizialisti di maniera ai delinquenti veri e a quel malaffare che ho sempre combattuto, anche dentro le istituzioni e nel mio stesso partito.
Non so in quanti lo hanno fatto, e non so quanti avrebbero detto di no, come ho fatto io, alle proposte di candidature, ai sottogoverni e ai tanti spazi di visibilità politica che mi sono stati offerti da quegli amici che hanno conservato fiducia e stima in me nonostante il processo, e li ringrazierò sempre per questo.
Mi ha fatto male, dopo anni di duro lavoro in Ars, disegni di legge, interrogazioni, battaglie per la mia provincia, impegno nel partito e nel sociale, ritrovare oggi, nellera di internet, il mio nome accomunato solo a questo processo.
Ma la cosa in assoluto peggiore e più insopportabile è stato immaginare di aver deluso proprio quella gente che con tanto entusiasmo aveva creduto in me, che mi aveva eletta portavoce di istanze sane di cambiamento del mio territorio, dandomi più volte il loro consenso, magari credendo ingenuamente allimmagine artatamente costruita su di me da qualche Magistrato. Ho sofferto pensando ai loro volti delusi e spero tanto che anche loro saranno sollevati, vedendo adesso questa assoluzione con formula piena, così come i miei amici ed i miei cari.
Dovrei ringraziare i Giudici che mi hanno assolto?
Finché ci saranno magistrati col potere di processarti, metterti nel tritacarne, rovinarti, basandosi sul nulla, ho qualche umana difficoltà a ringraziare.
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