Scacco al clan Cappello, fermi della squadra mobile Gruppo era attivo nell’area sud del capoluogo etneo

Sono usciti dagli uffici della
caserma intitolata ad Antonio Cardile poco dopo le 17.30. Ad accompagnarli, all’interno delle auto civetta, gli agenti della squadra mobile della polizia. Un lungo serpentone di macchine e sirene accese ha attraversato la parte finale di via Monsignor Ventimiglia per effettuare il trasferimento in carcere di una decina di persone. I fermi, secondo quanto verificato da MeridioNews, orbiterebbero nell’ambiente del clan mafioso dei Cappello-Bonaccorsi. Ad aspettare l’uscita degli indagati, in una scena classica quando avvengono le operazioni di polizia, tanti parenti e amici. Un cenno, qualche saluto e molte donne in lacrime con bambini al seguito

Sul blitz, al momento, non ci sono ancora comunicazioni ufficiali. Gli arrestati sono stati
trasferiti in diverse carceri siciliane. Alcuni al penitenziario di Bicocca a Catania, altri sono stati smistati tra Siracusa e Caltanissetta. Ad assistere all’uscita delle macchine – che ha richiesto anche la chiusura al traffico della strada per alcuni minuti – c’era anche il questore Mario Della Cioppa

A Catania il gruppo mafioso dei Cappello, che non è inserito nella famiglia di Cosa nostra dei
Santapaola-Ercolano, continua a contraddistinguersi per il controllo militare del territorio, specie nelle zone periferiche, nei villaggi marittimi come tra il Paradiso degli aranci e Primosole, e nei rioni storici. Una peculiarità spesso affiancata a grossi interessi nel settore dell’importazione e della vendita al dettaglio di enormi quantitativi di sostanze stupefacenti. Il clan, però, ha consolidato la sua posizione anche nel mondo imprenditoriale, senza disdegnare gli affari nel settore dei rifiuti e del gambling.  

Dario De Luca

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