Sant’Erasmo, inaugurato nodo fognario Da oggi addio a liquami scaricati in mare

Fermo da quasi trent’anni, oggi è stato inaugurato l’impianto di rilancio finalizzato alla razionalizzazione del nodo fognario Sant’Erasmo. Alla cerimonia che si è svolta stamane, erano presenti il sindaco Leoluca Orlando, il presidente della seconda circoscrizione, Antonio Tomaselli, i vertici dell’ Amap che ha curato i lavori, con il presidente Maria Prestigiacomo, ed ancora, il direttore Girolamo Sparti, il direttore dei lavori Guido Riina, Vincenzo Taormina e Maurizio Bisso, responsabile del settore Manutenzioni.

Inattivo da poco meno di trent’anni, nell’ambito del processo di riqualificazione della Costa Sud e della rinascita della città oltre l’Oreto, l’impianto, i cui lavori di ripristino sono durati circa dieci mesi e costati duecentomila euro, eviterà in futuro il ripetersi di fuoriuscite di liquami sul piazzale attiguo e consentirà agli abitanti del quartiere di essere esposti ad inevitabili rischi igienico-sanitari. In particolare, l’impianto è formato da due vasche, la prima conterrà i liquami e separerà, grazie ad una griglia, i componenti liquidi da quelli solidi. La seconda, è dotata di due elettropompe che attraverso una centralina, porterà le acque nere in un emissario che si trova al Foro Italico, in corrispondenza dell’ incrocio con via Lincoln. I liquami arriveranno, successivamente, al sistema in corrispondenza di Porta Felice per confluire al depuratore di Acqua dei Corsari.

«Con questa opera – ha detto Orlando – l’amministrazione compie un nuovo significativo passo avanti verso la completa riqualificazione della costa sud e dei quartieri che si trovano oltre il fiume Oreto, mantenendo cosi gli impegni presi nei mesi scorsi con i cittadini dell’intera zona». «Sono molto contenta che Amap – ha detto Prestigiacomo – abbia contribuito a risolvere questo annoso problema, dando un segnale concreto di come l’azienda opera a servizio dei cittadini» e per l’attivazione di questo impianto «rappresenta un’importante risultato per la vivibilità dell’area».

Redazione

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