Per presentare la festa di Sant’Agata 2019 la parola più utilizzata è «sobrietà». Con il Comune di Catania che deve fare i conti con il dissesto, all’orizzonte ci sarà un’edizione caratterizzata dal taglio dei contributi da parte di Palazzo degli elefanti. Una stretta inevitabile che, comunque, lascia aperto qualche spiraglio. «Andremo a determinare delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno. Era giusto dare un segnale di riduzione ma cercheremo anche strade aggiuntive», spiega il sindaco Salvo Pogliese. Per l’ex eurodeputato di Forza Italia si tratta dell’esordio da primo cittadino nella festa della patrona della città. «Ma ho iniziato a seguirla da quando avevo tre anni», ci tiene a precisare. Con lui per presentare il programma ci sono anche il vescovo Salvatore Gristina e il presidente del comitato dei festeggiamenti Francesco Marano, quest’ultimo con il mandato in scadenza il prossimo 14 settembre.
Una delle strade illustrate dal sindaco è quella che porta alle sponsorizzazioni private. Formula già sperimentata per l’organizzazione del Natale in città. Ma se per l’amministrazione di centro destra saranno festeggiamenti incentrati sulla spending review, per la chiesa etnea la linea guida sarà quella legata a «conversione e santità». Gristina, rauco per un forte raffreddore, è il primo a prendere la parola e a lui viene riservato il compito di annunciare il nome di chi presiederà il pontificale. «Sarà il cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento». Un nome, quello dell’ex presidente di Caritas, che Gristina svela di avere inseguito per molto tempo: «Questa volta gli ho detto chiaramente “Franco non puoi mancare“», racconta. Lo scorso febbraio era toccato al presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti.
Il programma dei festeggiamenti avrà la sua genesi già il 2 gennaio. A fine mese la tradizionale giornata delle associazioni agatine e poi la tre giorni di febbraio con l’uscita del busto reliquario. «Ci sarà anche la settimana dello sport e sette mostre dedicate – spiega Marano -. Il comitato ha sempre lavorato per risparmiare e continueremo su questo solco per avere una festa sobria». Nella sala, in mezzo a decine di devoti, a strappare l’applauso più intenso è però il commendatore Luigi Maina, cerimoniere onorario del Comune di Catania.
Nessuna menzione sull’ultima polemica che ha riguardato i festeggiamenti. Ovvero la presenza di numerosi pregiudicati all’interno delle associazioni agatine. Il battesimo del nuovo corso, annunciato nelle scorse settimane, si avrà proprio durante la prossima edizione. La prima, dopo anni, in cui sarà applicato il nuovo regolamento unico. Un documento di sette pagine che ha fatto finire in archivio le vecchie disposizioni risalenti al 1991, stabilendo lo stop alla presenza di condannati per mafia, spaccio e altri reati gravi tra le fila delle associazioni.
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