«L’abbiamo premiato per l’amore infinito che quest’uomo prova nei confronti della figlia. La chiesa è dialogo e non si può ignorare che il tema dell’eutanasia sia rilevante». Padre Alfredo D’Anna è da otto anni il parroco della comunità di Santa Tecla. Oltre che il presidente dell’associazione La garitta, che organizza il premio a cui dà il nome. «Un gruppo assolutamente laico – precisa il sacerdote – Chi vince il premio non lo scelgo io soltanto, ma nasce da un confronto tra tutte le anime dell’associazione». Le spiegazioni arrivano dopo che, nelle scorse settimane, nella frazione acese a ricevere il riconoscimento de La garitta è stato Beppino Englaro, padre di Eluana, morta nel 2009 dopo essere stata in stato vegetativo per 17 anni. L’interruzione delle cure alla donna è stata al centro di una battaglia giudiziaria e politica, oltre che di un conflitto – a tratti molto aspro – tra i sostenitori dell’eutanasia e i movimenti pro-life, anche d’ispirazione cattolica. Com’è cattolico il prelato che adesso è finito al centro degli attacchi dell’associazione Sicilia risvegli onlus: «Questa è la società attuale, che premia gli assassini dei propri figli», scrivono.
«Io e il signor Englaro abbiamo parlato per ore – spiega padre D’Anna – Non si tratta di un dialogo semplice, perché partiamo da posizioni diverse, ma il mio compito è ascoltare». Così il padre di Eluana, che ha passato qualche giorno sul litorale ionico, ha avuto modo di sentire «anche le mie obiezioni, che poi sono le obiezioni della Chiesa». Padre Alfredo D’Anna sposa le posizioni del Vaticano, «ma dal confronto viene la ricchezza: per la Chiesa l’accanimento terapeutico è sbagliato tanto quanto l’eutanasia». Un controsenso «solo apparente» perché difficile da spiegare in termini generali: «Il fatto è che dare una regola sempre valida, a mio avviso, è sbagliato. Va discusso tutto caso per caso, altrimenti non si riescono a costruire ragionamenti sensati».
Il confronto con Beppino Englaro, racconta parroco, è stato spesso polemico: «Ma per quanto si possa essere in disaccordo bisogna guardare alle argomentazioni». Un approccio che l’associazione Sicilia risvegli, fondata da Salvatore Crisafulli (disabile catanese morto nel 2013, a dieci anni dall’incidente stradale che lo aveva reso incapace di muoversi e comunicare, se non tramite gli occhi) e da suo fratello Pietro. «La chiesa cattolica vergognosamente ha premiato Beppino Englaro, noto caso mediatico, per aver fatto staccare i tubi alla figlia Eluana. È questo il vero volto della chiesa cattolica – scrive l’associazione tramite la propria pagina Facebook – Vedere le foto della premiazione a noi fa accapponare la pelle». «Il premio, lo ribadisco, è assegnato da un’associazione laica e non dalla Chiesa – puntualizza don Alfredo – Il tema era il senso della vita, e l’amore folle e il dolore della perdita di una figlia lo rispecchiano pienamente». Abbiamo provato, senza successo, a contattare l’associazione Sicilia risvegli per una replica.
Due sale operatorie del reparto di Cardiochirurgia dell'ospedale Papardo di Messina sono state sequestrate dai carabinieri del…
Sanzioni per un totale di 132mila euro sono state applicate a Catania dalla polizia ai titolari di…
Fogli di via, ammonimenti, avvisi orali e daspo urbano. La questora di Caltanissetta, Pinuccia Albertina…
Giudizio immediato nei confronti di Daniele Alba, meccanico di 35 anni di Cianciana, nell'Agrigentino, che…
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso presentato da Nicola Catania confermando definitivamente l’elezione…
Lo scorso 18 ottobre sono arrivate da Roma, dagli uffici del ministero dell'Interno, in concerto…