Novità sui punti di primo intervento pediatrico della provincia di Catania. L’Azienda sanitaria provinciale ha varato il piano che riguarda i dieci punti pediatrici al momento operativi, sui quali si attendeva una risposta entro il 30 giugno. Da oggi i punti pediatrici, cioè le guardie mediche specializzate nell’assistenza ai bambini, non sono più dieci ma soltanto sei. Ne saltano quattro. Perciò da oggi niente più assistenza sanitaria per i minori nelle ore notturne, nei pre-festivi e nei festivi, a Bronte, Paternò, Caltagirone e Acireale.
Salvi tutti gli altri: Ramacca, Adrano, Giarre, Gravina, il Vittorio Emanuele di Catania e, sempre nel capoluogo etneo, resta anche la guardia medica pediatrica di Librino. Per i sei ppip rimasti è stata stabilita una proroga fino alla fine del 2015. A dare la notizia è Giuseppe Gullotta, presidente nazionale del Cipe, la Confederazione italiana pediatri. Quello dei punti di primo intervento per bambini è un progetto partito oltre un anno fa e finanziato dalla Regione. Adesso i soldi che gli erano destinati sono finiti e all’Asp di Catania il servizio sta andando avanti grazie alle risorse proprie dell’azienda.
Per Mimmo Torrisi, direttore del Distretto sanitario 18 – che comprende i Comuni di Paternò, Belpasso e Ragalna – si tratta di un provvedimento necessario: «In questo periodo – precisa Torrisi – si sta procedendo a effettuare un accurato monitoraggio del servizio offerto all’utenza. Vale a dire che dove ci sono delle criticità si interverrà per risolverle. Per due mesi i punti pediatrici resteranno fermi».
Resta il fatto che i bambini di Paternò e del suo hinterland che necessitano delle cure dovranno andare o al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi di Nesima. Oppure al presidio del Vittorio Emanuele. I bambini di Bronte e dintorni, invece, dovranno recarsi alla guardia medica pediatrica di Adrano; quelli di Acireale dovranno andare a Giarre. Infine, i piccoli pazienti di Caltagirone potranno recarsi al punto pediatrico di Ramacca.
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