In queste ore ci si interroga sui criteri scelti dal Governo regionale di Rosario Crocetta per individuare i fortunati che andranno a gestire le Aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia. Le procedure sembrano folli e cervellotiche. Noi non condividiamo questo giudizio. A nostro avviso queste procedure sono lo specchio fedele del Governo Crocetta.
La sanità pubblica, in Sicilia, funziona a fatica. Deva fare i conti con risorse finanziarie sempre più scarse. E con un personale che, quando va in pensione, non viene sostituito. O con semplici riduzioni di personale medico e infermieristico.
Emblematico quello che sta succedendo con gli infermieri con contratto a tempo indeterminato. Ai quali il Governo regionale, di fatto, sta provando a dare il benservito. Cioè a licenziarli.
Ma è anche emblematico quello che succede nelle Aziende ospedaliere. Dove, ogni giorno che passa, spariscono interi reparti. E difficile, ormai, trovare ospedali pubblici senza intere sezioni chiuse.
La confusione creata dal Governo regionale, che chiama oltre 500 soggetti per selezionarne una ventina, con criteri incomprensibili e mutevoli, risponde a un disegno preciso: aumentare la confusione, fare adottare scelte importanti (e gravi) a chi, con molta probabilità, andrà via (gli attuali commissari) per poi scegliere i futuri direttori generali che troveranno la minestra impiattata.
Il caos di questi giorni, inoltre, impedisce di fare chiarezza sulle cose concrete. Fateci caso: nessuno parla più di Antonella Seminara, la giovane donna morta perché nellospedale dove è stata operata (parte cesareo durgenza) non cera il reparto di rianimazione. E perché il servizio di Elisoccorso è arrivato con tre ore circa di ritardo! Nessuno parla più dei 28 Punti nascita chiusi dallattuale Governo.
In compenso parliamo dei criteri cervellotici, ben sapendo che decisioni importanti dovranno essere assunte tra qualche mese dalle attuali gestioni commissariali.
E tutto fuori luogo e sopra il rigo, in questa tormentata fase politica della Sicilia. Ieri ne abbiamo avuto lulteriore prova con la sceneggiata della Prima Commissione legislativa dellArs. Con un Governo che ha cercato di far passare per questione tecnica (una votazione da interpretare) un fatto politico già avvenuto (la bocciatura delle nomine dalla stessa Commissione legislativa).
Come finirà quest’ennesima farsa dei direttori generali della sanità? Come sempre. Nella passata legislatura il Governo dell’epoca – c’erano Raffaele Lombardo e Massimo Russo – chiamò i docenti della ‘Bocconi’ di Milano. Si commissionò uno studio sui criteri per individuare le persone. Sembrava una cosa seria. Sembrava. Perché poi, ‘a strinciuta’, lo studio della ‘Bocconi’ venne messo da parte e passarono i soliti criteri politici.
Questa volta il discorso è un po’ più arzigogolato. Quello di Crocetta, sulla carta, è un Governo di coalizione. Di fatto comandano Beppe Lumia, Confindustria Sicilia e lo stesso Crocetta. Solo dopo che questi tre si ‘sistemeranno’ tutte le ‘loro cose’, spunteranno i nomi dei manager. Con molta probabilità, tra febbraio e marzo del prossimo anno. Non prima, ovviamente, che chi comanda si sia spartito tutti i ‘pezzi’ che contano (primariati, direzioni e altro ancora).
Non è nemmeno da escludere che Lumia, con la crisi di Governo che a Roma potrebbe esplodere da un momento all’altro, proverà, nel caso in cui si dovesse andare alle elezioni politiche, a trattare per un posto in lista nel Pd, visto che il Megafono, dopo tutti i casini combinati dal Governo Crocetta, scenderà sotto lo zero per cento.
A nuovi direttori generali della sanità pubblica siciliana, alla fine, che non potranno che essere espressione di tutta la coalizione, non resterà che prendere atto di una situazione di fatto. Il gioco è tutto lì. Questa è la ‘Rivoluzione’ di Crocetta: prendiamoci tutto quello che ci possiamo prendere e lasciamo le briciole agli alleati…
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