DOMANI, IN COMMISSIONE SANITA’ DELL’ARS ARRIVA UN PROGETTO CHE SI METTE SOTTO I PIEDI LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE OSPEDALIERA. PER L’OCCASIONE LA GIUNTA CROCETTA SI E’ ‘SBRACATA’ CON OLTRE 170 POSTI LETTO: QUEI POSTI LETTO CHE LE STRUTTURE PUBBLICHE SICILIANE DEBBONO RIDURRE…
Quanto scritto nell’ordine del giorno della Commissione legislativa Sanità dell’Ars già dice tutto: “Valutazione della coerenza della delibera di Giunta n. 238 con la programmazione regionale”. La delibera, già approvata dalla Giunta di Rosario Crocetta, riguarda l’arrivo, in Sicilia, di un nuovo gruppo sanitario privato: l‘Humanitas. Di scena una nuova, grande struttura sanitaria privata, che dovrebbe convenzionarsi con la Regione siciliana. Un gruppo milanese, o giù di lì, che dovrebbe realizzare un grande polo sanitario a Misterbianco, in provincia di Catania.
Come tutte le strutture sanitarie private arrivate in Sicilia, anche questa dovrebbe garantire “una riduzione significativa del fenomeno della migrazione di pazienti”, in questo caso oncologici. Insomma, la solita musica che accompagna da vent’anni e forse più l’arrivo dei privati nella sanità della nostra Isola: i siciliani, grazie al nuovo polo sanitario, si cureranno qui da noi e non in altre Regioni italiane o all’estero e bla bla bla.
Fin qui, tutto nell’ordinario già visto. Anche in questo caso ci saranno nuovi posti di lavoro, una “formazione altamente qualificata” in collaborazione con l’università di Catania e di altri Atenei dell’Isola. Anche in questo caso, tutto come sempre.
Una novità positiva – almeno questo – è che l’investimento immobiliare, pari a 80 milioni di euro, sarà a carico di questo gruppo privato, cioè dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano).
A questo fatto positivo si aggiungono, però, elementi strani che, supponiamo, saranno domani al centro dei dibattito in Commissione Sanità dell’Ars. Proviamo a capire dove sta l’inghippo.
Noi stiamo parlando di una bozza di accordo tra Regione e Humanitas che è stata preceduta da un passaggio amministrativo che risale allo scorso anno. Da quello che abbiamo capito, l’attuale Servizio sanitario nazionale ha già assegnato a questa struttura sanitaria privata un budget (ricoveri, diagnostica, ambulatoriale e radioterapia) di 88 posti di ricovero pari a circa 20 milioni di euro.
La struttura che verrebbe realizzata a Misterbianco ospiterebbe 240 letti di ricovero. A questo punto scopriamo che al futuro polo dell’Humanitas di Misterbianco – che opererebbe non soltanto nel’oncologia, ma anche nella neurochirurgia e nell’ortopedia – verrebbero assegnati gli attuali 88 posti letto di degenza più 96 posti letto autorizzati con l’attività libero professionale.
Ovviamente, la futura presenza dell’Humanitas non sarebbe gratuita, ma costerebbe alle ‘casse’ della Regione siciliana 10 milioni di euro all’anno.
Il costo dell’arrivo di un nuovo privato nella sanità siciliana è piuttosto salato (ma ormai ci siamo abituati: ogni Governo regionale che arriva porta un gruppo nazionale privato che viene a ‘drenare’ soldi ai contribuenti siciliani con la scusa della fornitura di “grandi e inimitabili servizi sanitari” che poi si rivelano ordinari che più ordinari non si può: è così per l’Ismett, per il San Raffaele, per il Rizzoli. E sarà così anche per il gruppo Humanitas.
Prosegue, insomma, senza sosta, la ‘colonizzazione’ della sanità siciliana sul modello delle banche. L’ ‘ascarismo’ siciliano, soprattutto negli ultimi dieci anni, parla il linguaggio della sanità. Poco a che vedere con i malati da curare e molto a che spartire con i soldi pubblici (da spartire, per l’appunto).
In questo caso, però, c’è un però. La delibera approvata dalla Giunta Crocetta contrasta in pieno con la programmazione regionale dei servizi ospedalieri e dei posti letto per acuti. Infatti il Piano regionale della salute 2011-2013 (che si può leggere sul sito dell’assessorato alla Salute) ha fissato, in materia di posti letto ospedalieri, un severo contingentamento.
Ma come: si riducono i posti letto nella sanità pubblica siciliana e si aumentano i posti letto ad una struttura sanitaria privata?
Certo, sarà pur sempre una struttura sanitaria che lavorerà in Sicilia in convenzione. Ma se il Piano regionale della salute della nostra Isola prevede una riduzione dei posti letto (cosa già di per sé demenziale), da dove spunteranno i posti letto per l’Humanitas? E’ chiaro che li toglieranno ad altre strutture sanitarie, pubbliche e private.
In questa storia fatta di privati che piombano in Sicilia con la scusa di portare medici ‘bravi’ (ma sono veramente più bravi dei nostri medici siciliani? dopo avere visto all’opera Ismett seconda versione, San Raffaele e Rizzoli ce lo chiediamo) non si capisce se al centro di questa benedetta sanità siciliana ‘colonizzata’ ci siano i malati o chi li deve ‘curare’. E la nostra, credeteci, non è ‘filosofia’. Tutt’altro.
Perché mai un siciliano dovrebbe andare all’Humanitas e non in una struttura ospedaliera specializzata del resto d’Italia?
Anche la vicenda dell’introduzione di altre branche (da polo oncologico a ortopedico e neurochirurgico: tre poli di ‘eccellenza’ sanitaria, o presunta tale, in una sola struttura e in una sola provincia: ma è corretto?) più che rappresentare un punto di vantaggio di questo progetto sembrerebbe rispondere alla logica, già illustrata, di arraffare posti letto.
A conti fatti, in questa storia, a noi le ombre sembrano molte di più delle luci. Altro che!
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