San Giorgio, 260 chili di marijuana in casa Incensurato, nel 1999 vinse al Superenalotto

Raramente le forze dell’ordine avevano sequestrato un quantitativo così consistente di droga a una singola persona: 260 chili di marijuana trovati in un garage di San Giorgio. Gli uomini della sezione Criminalità organizzata di Catania ieri hanno arrestato

Carmelo Natale Anastasio

Carmelo Natale Anastasio, incensurato di 42 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio. L’uomo, attualmente disoccupato, è un ex posteggiatore abusivo, e avrebbe nascosto la presenza dei sacchi all’anziana madre. Questa, recatasi ieri negli uffici della squadra Mobile etnea, avrebbe manifestato il suo stupore, dichiarando di «non entrare da anni all’interno del garage».

Le indagini sono partite da un’approfondita attività informativa, che è culminata nella perquisizione a casa di Anastasio. La scoperta del maxi quantitativo di droga è avvenuta nel garage, dove era stato realizzato un soppalco. Lì i poliziotti hanno trovato 17 sacchi contenenti 260 chili di marijuana, divisi in panetti da mezzo chilo.

Nel 1999 il padre di Anastasio, anche lui posteggiatore abusivo, vinse al Superenalotto, un miliardo e 700 milioni. Era uno dei 33 vincitori che centrarono il 6 da 52 miliardi di lire. Mentre nel 1975 era riuscito a sfuggire ad un agguato. Una fortuna dilapidata in quindici anni perché, secondo quanto riferito da Anastasio alle forze dell’ordine, «abbiamo prestato soldi a qualunque amico o conoscente che chiedeva aiuto». Sempre il padre, Antonino Anastasio, era stato gambizzato nel 1981 con nove colpi di pistola in piazza Carlo Alberto. Dopo la vincita miliardaria dichiarò alla stampa: «Con questi soldi sistemerò i miei quattro figli disoccupati e farò contenti i miei tre piccoli nipoti». Le cose però sono andate diversamente. Secondo gli inquirenti Carmelo Anastasio, a cui è stata sequestrata la droga, sarebbe stato una sorta di custode degli stupefacenti, per conto di uno dei gruppi criminali che operano nel quartiere, la cui egemonia è divisa tra i clan mafiosi Santapaola e Cappello.

Insieme alla droga c’erano gli strumenti necessari a confenzionarla e venderla: un bilancino di precisione, due apparecchiature per metterla sotto vuoto e venti rotoli di pellicola. Un vero e proprio laboratorio. L’uomo è stato trasferito nel carcere di piazza Lanza, in attesa di giudizio.

Salvo Catalano

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