San Cristoforo, progetti dimenticati dal 2006 Bosco: «Proviamo a recuperare i fondi»

Un centro polifunzionale al posto della vecchia conceria di via Barcellona e un asilo a riempire il vuoto della cava di via Belfiore utilizzata per i lavori del porto. Sarebbe stata la nuova faccia di San Cristoforo, a partire dal 2006, grazie a due progetti vincitori di un concorso del Comune di Catania. Per una volta senza nemmeno preoccuparsi delle spese, considerato che i  sei milioni di euro necessari erano già stati stanziati dalla Regione al momento del bando. Se non fosse che l’amministrazione etnea dimentica progetti e progettisti, gli anni passano, gli assessori ai Lavori Pubblici si susseguono e dalla Regione Sicilia arriva una comunicazione: niente più fondi, perché il Comune non ha rispettato la scadenza. Così la conceria resta un immobile decaduto e la cava uno spazio degradato nel quartiere. Fino a data da destinarsi. Oggi dalla nuova giunta di Enzo Bianco arriva qualche speranza: «Il Comune sta procedendo alla rendicontazione e stiamo cercando di trattare con la Regione per riscrivere in bilancio i fondi», spiega Luigi Bosco, assessore ai Lavori Pubblici. Una buona notizia che però, a distanza di sette anni, non è ancora una soluzione alla complicata vicenda dei due progetti.

Tutto comincia nel 2006, quando il Comune di Catania bandisce un concorso di progettazione su volontà dell’allora assessore Orazio D’Antoni, nato e cresciuto proprio a San Cristoforo. Due progetti per San Cristoforo Sud è il titolo dell’iniziativa, due sono gli obiettivi: il «recupero di un edificio da destinare a servizio socio-culturale» e la «progettazione di un edificio da destinare a scuola materna e asilo nido». Tra 120 partecipanti ne vengono scelti 20. A ottobre del 2007 vengono indicati i vincitori del concorso. Sono il team guidato dall’architetto André Balla – professionista francese trasferitosi a Catania – per la scuola di via Belfiore, futuristica all’esterno, colorata all’interno; e l’architetto Giuseppe Lo Castro – oggi assessore ai Lavori pubblici di Scordia – per il centro polifunzionale di via Barcellona, con una serie di pannelli fotovoltaici sul tetto per rendere l’edificio autonomo dal punto di vista energetico

A premiare gli architetti è già un altro assessore, Filippo Drago, tra foto ricordo, sorrisi e articoli sui quotidiani locali. Da quel momento in poi, i vincitori dovranno ricevere l’incarico, presentare e veder approvati i tre progetti preliminari, definitivi ed esecutivi, per poi ricevere il pagamento. Dopo questi adempimenti, vengono bandite le gare d’appalto per la realizzazione delle strutture. Da parte di altri soggetti però, perché il bando comunale non prevede l’assegnazione della direzione dei lavori ai vincitori. Ma niente procede come dovrebbe.

Il conferimento dell’incarico ai due architetti arriva solo nel 2011, più di tre anni e diversi assessori dopo. In pochi mesi, Balla e Lo Castro consegnano i progetti preliminari per l’approvazione. Trascorso un altro anno di silenzio, viene recapitata la comunicazione della Regione Sicilia: i fondi – sei milioni di euro – sono scaduti perché il Comune di Catania non ha rispettato la scadenza. Eppure i due progetti non devono essere di così scarso valore, se quello della scuola di via Belfiore, a firma di Balla e soci, viene presentato alla Biennale di Venezia a ottobre 2012. I due professionisti non demordono e, negli anni, cercano diverse occasioni di incontro con assessori sempre nuovi per capire cosa sarà del loro lavoro. Solleciti vengono inviati anche dall’ordine degli architetti e da quello degli ingegneri, partner del concorso.

A gennaio 2013 qualcosa sembra muoversi, perché ai due viene richiesta la fattura per il lavoro svolto. Eppure i soldi non sono ancora arrivati. Un punto morto nella vicenda che però potrebbe avere una svolta. Il nuovo assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco conosce bene la questione. Nel 2006, infatti, era lui il presidente dell’ordine degli ingegneri e quindi partner del Comune per il bando. In queste settimane, dopo una rendicontazione interna all’amministrazione etnea, Bosco è andato a Palermo per trattare di persona. «Abbiamo presentato le istanze dei progetti che hanno maggiore valenza sociale, tra cui i due per San Cristoforo – spiega a Ctzen – Siamo in attesa di conferma sul reperimento dei fondi».

Claudia Campese

Giornalista Professionista dal 2011.

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