Quello che è certo è che non gli manca senso pratico. Da imprenditore, nato e cresciuto in una regione come l’Emila Romagna, Giampiero Samorì, leader del Mir’ (Moderati in rivoluzione) va subito al sodo: “La Sicilia innanzitutto deve scegliere un proprio modello di sviluppo” ha detto oggi a Palermo, dove ha presentato le sue liste. Non ci vuole molto, infatti, a notare che nell’Isola, si è sempre andato avanti alla cieca e i risultati si vedono: non c’è industria, l’agricoltura in agonia, il turismo idem e lo stesso vale per l’artigianato.
“Qui bisogna affrontare tre problemi principali: la delocalizzazione delle industrie, quali opere realizzare con i fondi del Ponte, e soprattutto deve scegliere un proprio modello di sviluppo. In Sicilia come in Italia, dobbiamo sapere anticipare il futuro’.
‘Sono un imprenditore – ha aggiunto – quando vado a Londra, in molte banche d’affari la maggior parte dei dirigenti sono italiani, e moltissimi di questi sono siciliani. Quindi mi chiedo: perche’ non si possono valorizzare qui, nella loro regione, queste risorse umane?’.
Samori’ ha poi fatto riferimento alla vicenda Fiat di Termini Imerese. ‘Se in Italia introducessimo una norma che vieti fra cinque anni la commercializzazione di auto con motore a scoppio, saremmo messi di fronte all’obbligo di riconvertire la nostra industria automobilistica: oggi sarebbe una sfida, dovremmo mettere in piedi un mercato di necessita’, ma fra pochi anni saremmo davanti a tutti. Termini Imerese, per esempio, potrebbe diventare un polo dell’auto elettica, o ibrida, non sta a me entrare nel merito, ma certamente la riconversione ci costringerebbe a guardare avanti’.
Alla conferenza stampa sono intervenuti Paolo Ruggirello, coordinatore Mir in Sicilia occidentale e candidato alla Camera nell’isola, Natale Consoli, coordinatore Mir Sicilia orientale, Antonino Pisano, candidato alla Camera nell’isola e Francesco La Fauci, capolista al senato.
“Altri parlamentari, consiglieri e amici dell’intera Sicilia stanno apprezzando quello che facciamo. Samori’ non ha imbarcato dentro le sue liste candidati uscenti dalla Camera e dal Senato e questo gli fa onore. Siamo sfavoriti da una legge elettorale vergognosa che Napolitano e i partiti avevano promesso di cambiare ma non e’ stato fatto- ha dichiarato Ruggirello- questa legge da’ spazio solo ai partiti rappresentativi. Senza contare che Mediaset, Rai e La7 non hanno dato al Mir lo stesso spazio dato agli altri. Il nostro progetto politico non finira’ il 25 febbraio a prescindere dal risultato, ma andra’ avanti”.
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