Forse un gesto di vandalismo, forse qualcosa di più. La notizia si è presto diffusa a livello nazionale e riguarda il danneggiamento di tre targhe appese agli alberi in un’area di Castel San Giorgio, Comune in provincia di Salerno. I cartelli riportavano volti e frasi dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e del giornalista Giuseppe Fava. L’atto è avvenuto in uno spazio ribattezzato con il nome Giardino della memoria e gestito dall’istituto agrario Profagri che, a metà novembre, aveva collaborato per il ripristino dell’area a verde con l’associazione Libera.
Le targhe sono state ritrovate fatte a pezzi tra le sterpaglie, mentre è scomparsa quella dedicata a Rosario Livatino, un altro magistrato siciliano ucciso dalla mafia. «Il giardino delle vittime innocenti delle mafie di Largo Onorato a Castel San Giorgio è realtà – si legge in un post su Facebook del presidio territoriale di Libera, scritto poco dopo l’inaugurazione -. Lo hanno curato e continueranno a curarlo gli studenti del Profagri col loro dirigente, la direttrice e tutti i docenti. Si sono sporcati le mani di impegno, di passione, di giustizia. Questo spazio, recuperato, ripulito, fiorito, non è un cimitero. È vivo».
A indagare sull’episodio sono i carabinieri, che per il momento mantengono il riserbo sulle indagini. Da voci vicino agli inquirenti, tuttavia, non si esclude che tutto possa essere riconducibile a mero vandalismo. In ogni caso, Libera ha già annunciato che ricollocherà le targhe. «Si pensa a un atto di qualche scriteriato, noi abbiamo presentato denuncia contro ignoti. In zona c’è una telecamera, che quindi potrebbe aver registrato i responsabili», commenta il referente dell’associazione. Che assicura la volontà di continuare l’impegno sul territorio. «Già dai prossimi giorni riprenderemo le attività con le scuole, ma prima rimetteremo le targhe».
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