Vittorio Sgarbi non ci sta. La proposta di scioglimento del comune di Salemi, di cui è sindaco, per il quale gli ispettori del Viminale hanno proposto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose, non la digerisce proprio. E così, arriva la protesta estrema: le dimissioni.
L’esuberante critico d’arte le ha annunciate attraverso alcune agenzie di stampa nel primo pomeriggio di oggi, a conclusione di una mattinata ad alta tensione, in cui Sgarbi, un po’ provocatoriamente, aveva nominato suo vice Giuseppe Giammarinaro, il potente ex deputato Dc -finito nel mirino dei magistrati nel corso di una inchiesta su mafia e appalti e al quale sono stati sequestrati 35 milioni di euro- che avrebbe esercitato indebite pressioni e influenze sulla gestione del Comune – Ma Sgarbi continua a difendere il suo operato e in queste ore è un fiume in piena. Su Giammarinaro dice: “Non c’e’ nessun legame, semmai c’e’ stato nell’aver sostenuto la mia candidatura a primo cittadino di Salemi. E’ poi va sottolineato che Giammarinaro non e’ indagato: e’ un politico democristiano che si e’ occupato di realizzare le mie liste. Francamente non credo che questo sia un atto politicamente rilevante”.
E ancora: “Ho lavorato come un matto, ho io contrastato gli interssi mafiosi, come nel caso delle pale eoliche e ora mi attaccano.Ringrazio i commissari del Viminale che mi hanno rivelato forze occulte che mi minacciavano durante il mio mandato da sindaco. E’ inutile, in Sicilia non c’e’ speranza di fare niente. Io ho portato qui Caravaggio, Cezanne, Picasso e altre decine di artisti ma, evidentemente, gli ispettori non si sono accorti di nulla ma mi hanno rivelato queste forze occulte. In Sicilia non c’e’ spazio per le novita’. A Salemi non e’ possibile fare il sindaco, evidentemente c’e’ una forza occulta che lo ostacola. Mi sentivo – aggiunge – in pericolo e me ne torno al Nord. Incontrero’ il ministro Cancellieri alle 9 di mercoledi’ prossimo per riferire il mio compiacimento per questa scelta’”.
Non è difficile leggere tra le righe delle sue parole una certa dose d’ironia. Anche perché in un primo momento aveva minacciato di querelare gli ispettori del ministero che proponevano lo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose. C’è da dire che Sgarbi è noto per le sue esternazioni contro l’antimafia delle apparenze. Famosa la sua affermazione “lantimafia che ha potere, è come la mafia”. E da quando è arrivato in Sicilia, come primo cittadino di Salemi, non perde occasione di denunciare un clima ispirato a questo tipo d cultura.
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