Saldi estivi, Confcommercio: «Condizionati da vacanze»

«Il primo giorno di saldi è stato condizionato dal fatto che oggi è una domenica d’estate e per molti anche il primo vero giorno di vacanza. Forse far coincidere la prima giornata di saldi con la prima vera domenica di ferie estive non è stato il massimo, tuttavia in base ai flussi di oggi dovremmo registrare una parziale tenuta rispetto al primo week end di saldi estivi del 2017». Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio.

«I saldi – aggiunge Patrizia Di Dio – sono stati anche viziati da alcune promozioni iniziate da settimane in considerazione della stagione negativa dal punto di vista climatico. Va anche detto che l’anno scorso ci furono il primo giorno di saldi fu un sabato dunque il primo bilancio fu fatto su due giorni. Riteniamo che ci sarà un recupero già a partire da lunedì e per tutta la settimana e che un primo vero bilancio si possa fare l’altro lunedì, dopo otto giorni», conclude Patrizia Di Dio.

La Sicilia è stata la prima regione a partire, seguita a ruota dalla Basilicata, mentre in tutte le altre regioni si comincerà sabato 7 luglio. Le previsioni del Centro studi di Confcommercio indicano che nell’Isola saranno interessate 2 milioni di famiglie e che ogni famiglia spenderà in media 150 euro rispetto ai 230 di media nazionale, con una spesa pro capite di circa 65 euro, contro i 100 euro di media nazionale, per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo. In Sicilia si stima un giro d’affari di 300 milioni di euro e le previsioni sono al massimo di sostanziale tenuta dei dati dello scorso anno, probabilmente con leggerissimi segni negativi.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il
negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Confcommercio segnala, inoltre, le varie iniziative promosse sull’intero territorio nazionale da Federazione Moda Italia, come Saldi Chiari, Saldi Trasparenti, Saldi Tranquilli.

Redazione

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