S. M. di Ganzaria, presunto inchino a boss La Rocca Processione del venerdì santo al vaglio di inquirenti

Finisce in un fascicolo dei carabinieri di Caltagirone la processione del venerdì santo a San Michele di Ganzaria. Come riporta il quotidiano La Sicilia, il fercolo del Cristo morto del Comune in provincia di Catania avrebbe deviato dal percorso ufficiale, per un presunto omaggio al boss mafioso Francesco La Rocca. Durante la cerimonia, il fercolo portato in spalla da una ventina di persone con al seguito un centinaio di fedeli, avrebbe raggiunto piazza Monte del Carmelo, dove si troverebbe la casa di La Rocca. 

A guidare storicamente la famiglia mafiosa La Rocca, affiliata ai Santapaola di Catania, è stato Francesco. Secondo gli inquirenti, a gestirne gli affari sarebbero oggi i figli. «La processione ha seguito un percorso non autorizzato, passando per la strada che porta alla casa di La Rocca, attualmente in carcere in regime di 41 bis per omicidi e associazione mafiosa, non è ai domiciliari. Così come in carcere è il figlio Gianfranco», spiegano dalla procura di Caltagirone. «Indaghiamo sull’abuso di chi ha deviato il tragitto del fercolo, vagliando immagini e registrazioni», concludono gli inquirenti. Sempre secondo la ricostruzione de La Sicilia, il fercolo del Cristo morto sarebbe stato salutato dall’applauso dei presenti, tra i quali ci sarebbero stati anche alcuni familiari del capomafia

Al momento della deviazione, il sindaco Gianluca Petta, avrebbe tolto la fascia tricolore, prendendo le distanze dall’accaduto. Stesso atteggiamento avrebbero avuto il parroco della chiesa Madre e il comandante della locale stazione dei carabinieri. «Per quanto stava accadendo, con gli amministratori abbiamo deciso di abbandonare come istituzione la processione», afferma Petta. Sul «possibile gesto di riverenza, al vaglio degli investigatori», il primo cittadino sottolinea che «tutte le processioni religiose sino a venerdì scorso, si sono svolte e autorizzate con un percorso che prevedeva il passaggio al Monte Carmelo, così come in altre strade, indipendentemente da chi vi abita».

Cassandra Di Giacomo

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