Produzione e detenzione di cannabis con il fine dello spaccio, e furto di energia elettrica. Sono questi i reati contestati a un incensurato catanese di 27 anni, Davide Micci, per il quale sono stati disposti i domiciliari. Il giovane è stato raggiunto nella sua abitazione, nel quartiere San Giorgio, ieri mattina da un gruppo di agenti della polizia. In alcune stanze dell’appartamento i poliziotti – che avevano già dei sospetti su Micci – hanno rinvenuto una vera e propria coltivazione di marijuana. Tra le scoperte, 42 vasi con le piante in fase di crescita, 16 bidoni di concime, nove lampade con pannelli rifletti. E poi otto trasformatori, un quadro elettrico, un impianto per il riciclo e il filtraggio dell’aria, tre umidificatori, due deumidificatori e un misurino del livello di ph.
Insieme alla strumentazione idonea a creare le condizioni necessarie alla crescita delle piante di cannabis, gli agenti di polizia hanno portato via anche undici contenitori di marijuana già essiccata, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi e seimila euro in contanti. L’appartamento di Micci, inoltre, sarebbe risultato allacciato abusivamente alla rete elettrica di un’altra fornitura. Per il giovane si attende adesso un processo per direttissima.
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