S. G. La Punta, spari in via Duca D’Aosta Giardiniere comunale colpito alla spalla

Due colpi di fucile calibro 12 sul parabrezza di un’Alfa Romeo 147 grigia. Sono i segni degli spari che sono stati esplosi contro Rosario Alì, giardiniere comunale classe 1961, incensurato, mentre era appena salito a bordo della sua auto. Uno dei proiettili dell’arma, tipicamente usata per la caccia, lo ha raggiunto di striscio alla spalla sinistra. Un terzo sparo, invece, lo avrebbe mancato. È successo stamattina in via Duca D’Aosta all’altezza del civico 14, all’incrocio con via Pisa, nel Comune di San Giovanni La Punta. Il fatto sarebbe avvenuto intorno alle 6.15, quando diverse delle attività commerciali della zona non avevano ancora alzato le saracinesche, e il lavoratore era accostato al lato della strada. 

Sebbene nel piccolo Comune dell’hinterland circoli una notizia diversa, l’uomo non è morto. Non è in pericolo di vita ed è stato trasferito al Cannizzaro di Catania intorno alle 6.30. È stato dimesso alle 9.30, a conferma del fatto che la ferita non fosse grave. Molto conosciuto in paese, si occupa della scerbatura delle aree comunali. Non sarebbero presenti testimoni dell’agguato, mentre intorno alle 10 è arrivato sul posto il fratello di Rosario Alì. A occuparsi delle indagini sono i carabinieri di San Giovanni La Punta, coordinati dal comando di Gravina di Catania.

Il tratto di via Duca D’Aosta in cui è avvenuto il fatto è rimasto chiuso al traffico per diverse ore. Gli agenti della polizia municipale hanno evitato che i residenti e i curiosi si avvicinassero al luogo dell’agguato. Dopo i rilievi dei poliziotti della scientifica, la vettura è stata rimossa dalla strada e portata via con un carro attrezzi. In base alle prime informazioni, né all’interno dell’abitacolo dell’auto né sull’asfalto ci sarebbero state tracce di sangue. Secondo quanto riferito da chi abita nella zona, Alì si occupava regolarmente della manutenzione del verde della piazza principale del paese e della strada in cui lo ha raggiunto chi gli ha sparato. «I motivi potrebbero essere sicuramente riconducibili alla sfera personale del dipendente», sostiene il sindaco puntese Antonino Bellia.

Luisa Santangelo

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