S.G. la Punta, sindaco diffida consigliera 5 stelle «Ha ripulito e potato aiuola senza autorizzazione»

Era nata come un’azione di sensibilizzazione all’insegna del senso civico, ma è finita con una diffida ufficiale. Protagonista, la consigliera del Movimento 5 stelle a San Giovanni la Punta, Giusy Rannone, che domenica scorsa insieme a un gruppo di attivisti del meet-up locale hanno pulito un’aiuola nella zona di Trappeto. «Volevamo fosse un’iniziativa di cittadinanza attiva, un’occasione per dare il buon esempio mostrando come sia importante che ogni cittadino si prenda cura del proprio territorio – dichiara Rannone a MeridioNews – e invece il sindaco Antonino Bellia ha pensato bene di diffidarmi». All’origine del provvedimento, come si legge nella nota ufficiale del primo cittadino, c’è la mancata richiesta di autorizzazione da parte del gruppo. L’opera degli attivisti, infatti, secondo Bellia avrebbe potuto procurare «nocumento alle colture oltre che pregiudizio alla sicurezza urbana».

A San Giovanni la Punta, a occuparsi di pulizia delle aiuole e della manutenzione della vegetazione dovrebbe essere la Multiservizi, municipalizzata del Comune che però, a detta dei pentastellati, non fornisce un servizio adeguato: «Non è soltanto la nostra opinione – sottolinea Rannone -. Basta fare un giro per le vie cittadine per accorgersi dello stato delle cose. Domenica volevamo dare un segnale importante, e invece per tutta risposta è arrivata la più assurda delle censure». 

Mentre sui social network sono tanti i commenti con riferimenti alla «casta», a intervenire sulla vicenda è lo stesso sindaco puntese: «Mi sono limitato a fare quello che andava fatto – commenta Bellia -. L’intervento non ha riguardato solo la pulizia dell’area, ma anche, come dimostrano le foto pubblicate, la potatura. Interventi che senza adeguate competenze possono creare danni alla vegetazione e all’incolumità di chi li compie». Richiedere ufficialmente l’autorizzazione per il primo cittadino era imprescindibile: «La stessa mattina ho parlato con il gruppo e ho spiegato loro quanto andava fatto. Mi sarei aspettato – continua Bellia – che interrompessero l’azione per poi riprenderla la settimana successiva ma non è stato così». Il rispetto delle regole viene prima della migliore delle intenzioni: «Se non fosse così ci sarebbe l’anarchia – chiosa il sindaco -. E se domani qualcuno iniziasse a occupare la strada per tappare le buche?».

Un’ultima battuta sulle critiche riguardanti la censura politica che si celerebbe dietro la diffida: «Mi sarei comportato così con qualsiasi cittadino – conclude Bellia – anche se nessuno mi toglie dalla testa che quella, ancor prima che un’azione di sensibilizzazione, era un’azione politica, per farsi propaganda. Da parte, tra l’altro, di un gruppo che ci fa opposizione».     

Simone Olivelli

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