S. Agata, dopo la lite sanzione per le due candelore «Toglieremo una cifra dal contributo per i portatori»

Dopo il diverbio tra i portatori delle candelore del circolo Sant’Agata e dell’omonimo villaggio – raccontato questa mattina da MeridioNews – il comitato per la festa, presieduto da Francesco Marano, ha deciso di applicare una sanzione alle due associazioni. Una misura già prevista dal regolamento firmato e sottoscritto da tutte le 12 realtà che si occupano della gestione dei cerei, applicata in seguito al pesante rallentamento che la lite ha provocato nello svolgimento del corteo religioso. «Per comprendere i motivi dei ritardi – si legge in una nota del Comune di Catania – i componenti del Comitato si sono riuniti alla fine della processione per sentire in particolare i responsabili delle associazioni in questione e i rappresentanti del Comune e dei vigili urbani». Un incontro al termine del quale, come spiega Marano a MeridioNews, «è emerso che il ritardo si è verificato per un litigio. Non sappiamo bene per quale motivo – continua – ma a questo si è aggiunto anche un problema tecnico con una stringa e alcune bocce». Secondo quanto raccontano alcuni cittadini, si ipotizza uno scontro legato alla posizione dei cerei lungo il percorso o alla tradizione della tichetta, una prova di forza collegata al ballo delle candelore. 

«Abbiamo ascoltato i rappresentanti – spiega ancora il presidente – e ci hanno spiegato che, nonostante il sollecito dei presidenti delle associazioni, i portatori hanno perso tempo e, per questo, sono stati allontanati dal corteo non potendo di fatto partecipare in pieno alla cerimonia dell’offerta della cera». Per questo si è deciso di decurtare una parte del compenso previsto per ogni gruppo, che ammonta a 850 euro per ogni portatore, come previsto dal regolamento sottoscritto prima dell’inizio delle festività agatine. Come è possibile leggere all’interno del documento, «il responsabile si deve impegnare affinché i portatori rispettino i percorsi e gli orari in precedenza comunicati e le eventuali direttive ricevute dall’autorità di pubblica sicurezza, nonché deve evitare che il cereo sia utilizzato per compiere azioni non conformi alle norme di legge e in ogni caso non consoni alla morale, al decoro e alla tradizione». 

Nel testo si esplicita inoltre che la violazione delle norme previste e della legge «comporteranno l‘immediata esclusione del cereo dalla partecipazione ai festeggiamenti per l’anno in corso, con conseguente non corresponsione del contributo da parte del Comitato, nonché la mancata partecipazione del cereo per gli anni successivi». «La misura ci è sembrata giusta, perché il ritardo ha privato i catanesi dello spettacolo e noi li paghiamo per essere presenti – conclude Marano – Loro si sono scusati ma ormai si deve capire che questo è il corso delle cose».

Mattia S. Gangi

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