L’ultima tendenza a Catania? Rubare i cestini delle cartacce. Non è uno scherzo, ma l’assurda realtà che, in tempi di crisi, insieme a copritombini e cavi di rame, vede sparire dai bordi delle strade del centro anche i contenitori getta carte in metallo. A documentare il singolare furto, una foto scattata in zona piazza San Domenico e pubblicata – con tanto di hashtag #robedamatti – su Twitter dal Centro commerciale naturale via Etnea. «Nelle ultime settimane abbiamo riscontrato l’asportazione di qualche cestino – spiega Domenico Ferraguto, rappresentante del Ccn – ma in questi giorni il fenomeno è diventato rilevante e abbiamo deciso di segnalarlo, anche perché l’assenza crea un disagio ai cittadini». Uno in piazza San Domenico, tre in via Spedalieri, altri ancora in largo Paesiello e nella stessa via Etnea. «Ne abbiamo contati più di mezza dozzina, tutti asportati completamente», racconta il commerciante, convinto che le sparizioni, con queste modalità, siano opera di «una squadra di soggetti che probabilmente li porta via per rivendere il metallo».
Un fenomeno che il Centro commerciale naturale non si è limitato a cinguettare su Twitter. «Abbiamo inviato la prima segnalazione all’amministrazione comunale, chiedendo di rimettere a posto i contenitori mancanti – spiega Ferraguto – ma abbiamo in programma un’iniziativa più decisa: una mappatura dei cestini rubati, da segnalare a chi di dovere».
Ma i furti dei cestini sono solo l’ultima novita, poco piacevole, che si va a sommare agli altri episodi di inciviltà e assenza di controllo che affliggono via Etnea e dintorni. Con disagi per i cittadini e per i commercianti della zona. E, a meno di dieci giorni dalle elezioni, i problemi sono sempre gli stessi. «Nell’ultimo periodo non abbiamo riscontrato particolari varianti migliorative – afferma Ferraguto – anche se devo ammettere che, almeno in via Etnea, è diminuita la presenza di ambulanti abusivi». Ma basta spostarsi poco oltre piazza Stesicoro per tornare al punto di partenza. «Corso Sicilia è un caso a parte – lamenta il commerciante – dove per debellare l’abusivismo e ripristinare l’ordine pubblico ci vorrebbe l’esercito».
Ai venditori irregolari, poi, si sommano le strade sporche, «invase dai rifiuti provenienti ogni giorno dai mercati storici», lamenta Ferraguto. Infatti, nonostante «le operazioni di pulizia vengano effettuate due volte al giorno e ci sia più cura dal punto di vista del decoro urbano – sottolinea – basta un po’ di vento per riempire via Etnea di spazzatura». Un problema a cui, secondo Ferraguto, «non c’è soluzione, se non l’intervento deciso del Comune». Proponendo uno spunto per i candidati sindaco. «La nuova amministrazione – continua – dovrebbe trovare un accordo con gli operatori della fiera e della pescheria per risolvere questo fenomeno di malcostume, vigilando affinché gli ambulanti non lascino i rifiuti a terra, ma li mettano nei sacchi». Con risparmio di «tempo nella raccolta e quindi di oneri per la comunità».
Senza dimenticare, specialmente in periodo di campagna elettorale, le affissioni selvagge di manifesti abusivi. Non solo in via Etnea. «Insieme all’inciviltà di alcuni cittadini – afferma Ferraguto – lamentiamo quella dei candidati che fanno propaganda abusiva attaccando poster e adesivi ovunque». Una battaglia a cui il Centro commerciale naturale non è nuovo. In occasione delle consultazioni regionali dello scorso ottobre, infatti, il comitato avevano lanciato un’iniziativa che si muoveva su un doppio binario: la denuncia alle attività competenti e la cattiva pubblicità su Facebook. Quest’anno, però, si limiteranno solo alla pubblicazione delle foto sui social network. «Attraverso i nostri canali ci stiamo impegnando a segnalare chi sporca, invitando la gente a non votarli e provando a sensibilizzare gli stessi candidati a rispettare la città».
[Foto di @viaetneacatania su Twitter]
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