Disattese le norme procedurali previste per il passaggio di consegne? È linterrogativo che in tanti si pongono dopo i fatti accaduti stamane nella sede dellassessorato regionale alla Formazione professionale. Dal dipartimento funzione pubblica ci fanno sapere che il Governo regionale ha avviato una massiccia rotazione di personale. Non può parlarsi quindi di trasferimenti punitivi. Il governatore Rosario Crocetta non intenderebbe colpire nessuno in particolare, ma cambiare per restituire efficacia ed efficienza nellazione amministrativa.
Non vogliamo entrare nel merito della scelta che rientra tra le competenze di un Governo regionale. Pur tuttavia, qualche dubbio rimane nelliniziativa di Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, che, su indicazione dellassessore, Nelli Scilabra, ha fatto svuotare stamattina lufficio del dirigente responsabile dellaccreditamento degli Enti, formativi, Antonino Di Franco.
Ciò che desta perplessità è che il dirigente non ha ancora ricevuto la notifica del trasferimento. Come si può smontare lufficio – facendo sparire scrivania e armadi con documenti – di un dirigente non ancora trasferito? Eppure il suo ufficio è stato svuotato di arredo, mobili, computer e documenti.
Non è un ufficio qualunque, quello diretto da Di Franco. La normativa, in questi casi, prevede un rigido protocollo da rispettare. Infatti il dirigente che lascia ha il dovere di consegnare con apposito verbale, supportato da una dettagliata relazione, il cosiddetto carico di lavoro. Un lavoro fatto di verifica dei capitoli di bilancio, di decreti repertoriati, di pratiche in scadenza.
Nel caso di Di Franco, insistono gli elenchi degli Enti destinatari di revoca dellaccreditamento, di Enti sottoposti a verifica per leventuale revoca, di Enti sottoposti a controllo di Audit sullattività. Oltre 500 fascicoli complessivamente lavorati dal Servizio. Documenti che sono stati sottratti al dirigente responsabile prima del suo trasferimento.
Quanti sono gli Enti formativi accreditati che rispondono pedissequamente ai requisiti richiesti dalla normativa nazionale e regionale? Eppure di mezzo ci sono interessi economici a colpi di decreti di finanziamento. Sullo sfondo si gioca la partita dellutilizzo del Fondo sociale europeo (Fse). Decine e decine di milioni di euro. Con queste cose non si dovrebbe scherzare.
Il fatto è accaduto, peraltro, in una fase in cui lo stesso Di Franco risulta ancora giuridicamente titolare del Servizio. Un fatto strano e inquietante.
Non siamo davanti a un mero trasloco e nemmeno a una semplice rotazione di dirigenti: siamo di fronte alla rotazione di documenti sottratti a un dirigente responsabile ancora titolare del Servizio. Una vicenda che finirà certamente sulla scrivania della Procura della Repubblica di Palermo, anche a seguito della denuncia depositata dallo stesso interessato
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