DIECI GIORNI FA TUTTI I MILLE E 600 TIROCINANTI SELEZIONATI ANDAVANO BLOCCATI. ORA IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SE L’E’ ‘RIFARDIATA’ E VORREBBE SALVARE LA ‘SELEZIONE’ DI LUGLIO. AVALLANDO, DI FATTO, IL PRINCIPIO CHE SI POSSONO ASSEGNARE I SOLDI DEI TIROCINI FORMATIVI SOLO AI GIOVANI SICILIANI DISOCCUPATI CHE VANNO SULLA RETE
Una decina di giorni fa, o giù di lì, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ha affermato che le due selezioni via internet per l’assegnazione dei tirocini formativi andavano ‘cassate’. Aggiungendo con le successive selezioni per assegnare queste risorse finanziarie (alle imprese e ai tirocinanti) avrebbero dovuto essere aperte a tutti i giovani disoccupati siciliani, non soltanto a quelli che vanno sulla rete.
Di fatto, Crocetta affermava quello che questo giornale sostiene da tempo: e cioè che le selezioni per i tirocini formativi non possono riguardare solo i giovani disoccupati siciliani che ‘navigano’ su internet.
Ieri il governatore dell’Isola ha fatto macchina indietro a metà: ha detto che le selezioni di agosto non sono valide, mentre sarebbero validi gli 800 tirocini assegnati, sempre via internet, lo scorso luglio.
Il motivo che il presidente Crocetta adduce per giustificare la validità dei tirocini assegnati a luglio risiederebbe nel fatto che gli 800 giovani eventualmente esclusi vincerebbero il ricorso.
A noi questa motivazione sembra fragile: perché se il bando rivolto solo ai giovani disoccupati che vanno sulla rete è sbagliato, è sbagliato per tutti. A meno che il presidente Crocetta non abbia cambiato idea e consideri regolare assegnare i soldi pubblici per i tirocini ai giovani disoccupati che ‘navigano’ su internet, escludendo tutti gli altri.
Se le cose stanno così, è bene che la Regione del presidente Crocetta si prepari a difendersi da migliaia di ricorsi da parte di giovani siciliani che non vanno sulla rete. E che hanno tutto il diritto di chiedere alla pubblica amministrazione regionale il perché della loro esclusione dal bando.
La verità è che l’attuale Governo regionale non sa più che pesci prendere. Alla base c’è solo una grande, grandissima confusione. A questo punto, anche la motivazione in base alla quale la selezione di luglio sarebbe valida e quella di agosto sarebbe non valida è contestabile.
Perché la selezione di agosto non sarebbe valida? Se deve passare il principio che, in Sicilia, i tirocini formativi debbono essere assegnati solo ai giovani che vanno sulla rete, beh, non c’è alcuna motivazione per escludere gli 800 giovani selezionati qualche settimana addietro.
Forse il presidente della Regione fa riferimento a una società – Sicilia e-Servizi – che non ha nemmeno i ‘titoli’ per operare con un contratto per la Regione siciliana? A che titolo Sicilia e-Servizi ha fornito un parere al Governo regionale?
Il Governo regionale avrebbe dovuto rivolgersi all’ufficio regionale deputato alle problematiche di natura informatica e non a una società ‘esterna’ all’Amministrazione (ricordiamo che Sicilia e-Servizi, benché spa partecipata dalla Regione, è pur sempre una società di capitali che nulla a ha che vedere con la pubblica amministrazione).
Cosa vogliamo dire? Semplice: che se dovesse passare il principio che la prima selezione (quella di luglio) è valida, gli 800 giovani selezionati qualche settimana fa avrebbero tutti i titoli per proporre ricorso, argomentando che il parere di Sicilia e-Servizi non fa testo.
Non solo. Potrebbero aggiungere che, anche in occasione della prima selezione, tantissimi giovani siciliani hanno lamentato l’assurdità di un metodo di selezione che ha privilegiato chi si è collegato più velocemente su internet.
La verità è che il presidente Crocetta non vuole capire che il metodo scelto per assegnare questi tirocini formativi è sbagliato.
Ultima precisazione: chi gestisce i tirocini formativi? L’assessorato regionale alla Formazione o quello al Lavoro?
Se non ricordiamo male, con la riforma del 2009 le competenze su Formazione professionale e Lavoro (e quindi politiche attive del lavoro) sono finite in due assessorati diversi. La Formazione è stata associata con la scuola, il Lavoro è finito nel ‘calderone’ dell’assessorato alla Famiglia.
A nostro avviso è una follia, perché la Formazione ha poca attinenza con la scuola e grande attinenza con il lavoro. Ma questa ‘separazione’ tra Formazione e Lavoro è stata stabilita da una Legge. Che, in quanto tale, va rispettata.
Da qui una domanda: come mai dei tirocini formativi continua ad occuparsi l’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra? Come mai non se ne occupa l’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno?
Insomma: perché continuare ad aggiungere confusione alla confusione?
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