Non si sarebbe trattato, come ipotizzato in un primo momento, di un incidente domestico bensì di un incendio doloso. A scoprirlo i carabinieri che, per il rogo scoppiato ieri in un appartamento al sesto piano in via Enrico Albanese, a Palermo, hanno arrestato un uomo di 52 anni, nipote della proprietaria dell’appartamento, ora accusato di avere provocato le fiamme.
La donna, Maria Grazia Ambrosini, è rimasta intossicata assieme ad altre quattro persone per via dell’intenso fumo nero sprigionatosi durate il rogo. In un primo momento gli investigatori avevano ipotizzato una disgrazia. Poi, grazie alle indagini dei militari della compagnia di San Lorenzo si è fatta avanti l’ipotesi che le fiamme sarebbero state appiccate dal nipote della donna.
Sono stati diversi testimoni, infatti, a raccontare quanto sarebbe accaduto nell’appartamento: prima hanno sentito la lite tra l’uomo e la donna. Poi hanno visto le fiamme e sentito l’esplosione dell’abitazione. L’uomo, che era insegnante, adesso disoccupato è accusato di incendio doloso. È stato sentito per tutta la notte dai militari, ma non ha detto nulla. La zia è ancora in stato choc. Sono in corso indagini per accertare il movente della lite e dell’incendio.
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