Un fermo di cinque giorni degli autotrasportatori siciliani. È il primo atto del nuovo comitato di aziende dell’Isola denominato Trasporto siciliano. Che oggi ha scritto al governo nazionale – nelle persone della presidente del consiglio Giorgia Meloni e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini – e regionale – al presidente Renato Schifani e all’assessore al ramo Alessandro Aricò – per annunciare una protesta a partire dalla mezzanotte di mercoledì 25 ottobre fino a tutta la domenica 29. Uno stop che prevede anche punti di sensibilizzazione nei porti di Catania, Palermo, Termini Imerese e Messina.
Il comitato riunisce diverse grandi aziende che hanno fatto ricorso al trasporto combinato strada-mare, incentivati da leggi – il cosiddetto Marebonus 2022 – a cui però non ha mai fatto seguito il decreto interministeriale di attuazione e, pertanto, il contributo previsto. Ma non solo. La protesta ha, tra i suoi punti, anche l’imminente aumento delle tariffe di traghettamento; il ritardo nell’erogazione dei contributi per gli investimenti e nel riconoscimento del credito d’imposta sul consumo di Lng;
il continuo aumento del costo del gasolio.
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