Rischio idrogeologico, 14 milioni per studiare le frane «Niente messa in sicurezza, ma dati per prevenzione»

Studiare alcune frane presenti in Sicilia per ricavarne dati che potranno tornare utile in ottica di prevenzione dalle calamità naturali. Questo in sintesi l’obiettivo del progetto Insyland, che da alcune settimane è al centro di una gara d’appalto del valore di 14 milioni di euro gestita dal dipartimento regionale di Protezione civile. Tre i partecipanti per una procedura che in un primo tempo doveva essere espletata a partire dal 26 marzo e che poi è stata rinviata a inizio giugno. Si tratta di raggruppamenti temporanei di imprese che comprendono aziende affermate del settore. Come nel caso di Cae spa, che in Sicilia si è già aggiudicato nei mesi scorsi l’appalto sull’integrazione del sistema regionale di rilevazione meteorologica per finalità di Protezione civile, ovvero quello da cui partono le allerte meteo. Cae è capogruppo di un Rti di cui fa parte pure l’Università Bicocca di Milano. Ad ambire alla gara anche i raggruppamenti guidati rispettivamente da Omniservice Engineering srl e Img srl. La base d’asta è di oltre dieci milioni e mezzo, a cui vanno aggiunte le somme a disposizione della Regione, mentre il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economica più vantaggiosa.

«Abbiamo individuato dissesti di dimensioni contenute perché i parametri che entrano in gioco in questi casi sono senz’altro minori rispetto a una frana di grandi dimensioni – spiega il progettista Antonio Brucculeri -. Abbiamo voluto creare una situazione che potesse facilitare la produzione di modelli che potranno essere usati per monitorare altri siti con caratteristiche simili». Le zone individuate ricadono nelle province in sette province e si trovano tutte a ridosso di strade provinciali. Una scelta che segue il piano sulla vulnerabilità delle infrastrutture stradali ai fenomeni di dissesto idrogeologico prodotto lo scorso anno dal dipartimento. Le frane che saranno oggetto dello studio – per ognuna di esse saranno spese somme comprese tra 141 e 211mila euro, con l’installazione di apparecchiature che consentiranno rilevamenti geotecnici – sono quelle di Cammarata, Casteltermini e Ciaciana, nell’Agrigentino; Montedoro (Cl), due ricadenti a Caltanissetta; Castel di Iudica, San Michele di Ganzaria e Paternò, nel Catanese; Agira, Aidone e Nicosia, in provincia di Enna; e poi ancora Roccafiorita e Gallordoro, nel Messinese; Lercara Friddi, Corleone e Castronovo di Sicilia, nel Palermitano, per finire con le frane di Marsala e Gibellina, in provincia di Trapani.

L’appalto non prevede alcun intervento concreto di messa in sicurezza. Fatto motivato dal dipartimento da una parte con l’esigenza di ampliare i dati empirici così da migliorare la capacità di monitoraggio dei dissesti idrogeologici, dall’altra per i vincoli imposti dall’Ue nella gestione di questa linea di finanziamento. «Il dipartimento di Protezione civile non ha compiti strutturali, facciamo previsioni e per farle – commenta il dirigente generale Calogero Foti – abbiamo bisogno di elementi che ci consentano di capire quando può innescarsi una frana o meno. Se un’attività del genere non si fa mai, non potremo affinare la tipologia degli avvisi». Sulla scelta dei punti da monitorare, che come detto riguardano frane a cinematica lenta e di dimensioni ridotte, Foti, coinvolto nei giorni scorsi nell’indagine della guardia di finanza sui compensi illegittimi per gli incarichi extra alla Regione, spiega che si è preferita questa strada poiché «abbiamo bisogno di ricavare campioni che vanno tarati, per farlo si devono prendere in esame situazioni che consentano di controllare nel dettaglio il fenomeno. Così – conclude il dirigente – da passare dal particolare al generale».

Per sapere chi si aggiudicherà la gara bisognerà attendere la conclusione dei lavori della commissione. Per adesso si è riunita in quattro occasioni, producendo al termine di ognuna delle quali è stato prodotto un verbale. A eccezione della seconda in cui si è scelto di secretare gli atti della seduta. La decisione sarebbe stata presa nell’ambito delle prescrizioni relative al soccorso istruttorio richiesto a uno dei partecipanti.

Simone Olivelli

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