Rinnovabili, a Scicli sorgerà un parco agrivoltaico «Animali potranno pascolare tra i pannelli solari»

«Ancor più che coesistenza, trovo che il termine migliore per definire il nostro progetto sia sinergia. Perché non sottraiamo territorio, ma valorizzeremo l’esistente». Così Carlo Gargano commenta l’inizio dei lavori per la realizzazione di un impianto agrivoltaico a Scicli, nel Ragusano. Gargano è area manager di Falck Renewables, la società che ha ottenuto il via libera dalla Regione per l’installazione dei moduli fotovoltaici in contrada Landolina. «Parliamo di un impianto da dieci megawatt di potenza capace di sviluppare, grazie al sole che caratterizza la Sicilia, fino a 20mila megawattora all’anno – ha spiegato Gargano nel corso della trasmissione Direttora d’aria, in onda su Sestarete tv e Radio Fantastica -. Le cifre a volte possono sembrare noiose ma, in questo caso sono importanti, perché significa riuscire a soddisfare il fabbisogno energetico di cinquemila famiglie medie, pari a 20mila persone». 

Il tema energetico ormai è in cima alle agende dei governi, per via del cambiamento climatico ma anche dell’attuale situazione geopolitica con il conflitto russo-ucraino che, con i suoi riflessi sull’approvvigionamento di gas, ha di fatto imposto a tutto l’Occidente l’esigenza di accelerare il percorso di diversificazione delle fonti energetiche. Un obiettivo che, tenendo conto della contemporanea necessità di decarbonizzare, trova nelle rinnovabili la via maestra. «Il fotovoltaico, a differenza dell’eolico, ha la caratterista di impegnare importanti porzioni di suolo – continua Gargano – ma la soluzione che Falck ha deciso di adottare per tutti i propri impianti consente di mantenere la produzione agrozootecnica». Per riuscirci, l’azienda installerà pannelli a un’altezza maggiore rispetto a quella dei classici campi solari. Su 22 ettari, sono 17 quelli in cui si svilupperà il parco agrivoltaico mentre i restanti cinque ospiteranno la piantumazione di essenze arboree. «I pannelli consentiranno un miglioramento delle produzioni, riducendo l’evapotraspirazione – sottolinea Gargano – senza contare che le greggi potranno trovare riparo dal sole sotto gli stessi moduli fotovoltaici».

Il piano di Falk Renewables per cercare di coinvolgere il territorio ha previsto anche una raccolta fondi, aperta a tutti i siciliani e, in particolar modo, ai cittadini sciclitani. «In due mesi abbiamo raccolto circa 180mila euro – ha proseguito Gargano – Ognuno ha potuto contribuire con somme che vanno da duecento a diecimila euro, con la possibilità di ottenere un rendimento annuale fisso per dieci anni, a prescindere dalle performance dell’impianto. Per noi è importante rimanere sul territorio, confrontarci e parlare con chi ci chiede rassicurazioni». Al momento non è ancora chiaro chi si occuperà della parte agrozootecnica, ma una cose è sicura: «Saranno i proprietari dei terreni e altri soggetti impegnati nel mondo dell’impresa agricola a poter usufruire delle piantumazioni e dei sistemi di irrigazione che verranno realizzati. Saranno autonomi e disporranno economicamente di ciò che ricaveranno». Tra gli aspetti positivi dell’investimento, secondo l’azienda, anche un effetto deterrente rispetto ai roghi. «Parliamo di un’area che, in quanto abbandonata, avrebbe rischiato di registrare incendi. Una volta realizzato il parco, che sarà presidiato, riteniamo che ciò potrà rappresentare un fattore che terrà a distanza i piromani».

A sposare il progetto è stata anche l’attuale amministrazione comunale di Scicli. Il centro del Ragusano è tra quelli che il 12 giugno tornerà al voto. «L’abbiamo considerata un’idea propositiva perché persegue da un lato l’obiettivo di sviluppare le rinnovabili e dall’altro risolvere l’annoso problema dell’impiantisica fotovoltaica a suolo – ha commentato Francesca Giambanco, assessora all’Urbanistica, ospite anche lei di Direttora d’aria -. I terreni saranno usati soprattutto per il pascolo di bovini e ovini, considerata la vocazione zootecnica del nostro territorio. Le piantumazioni, invece, serviranno per filtrare la visione dell’impianto dall’esterno, altro problema dei campi fotovoltaici: a fare da schermo allo sguardo saranno anche carrubi e mandorli». 

La nuova scommessa nel settore dell’agrivoltaico – anni fa ha fatto discutere il progetto Ciliegino a Gela, le cui sorti non sono state fortunate anche se di recente parrebbe essersi profilato all’orizzonte una nuova speranza – prevede anche forme di compensazioni dall’impronta sociale. «Per trent’anni, la società pagherà circa 30mila euro all’anno. Sono somme – chiarisce Giambanco – che saranno usate per l’istituzione di borse di studio e per finanziare le attività di associazioni benefiche e onlus del nostro territorio. Inoltre quest’anno l’azienda ha investito 14mila euro per avviare un progetto di Pcto (acronimo di Percorsi per le competenze trasversali, l’ex alternanza scuola-lavoro, ndr) con l’istituto tecnico agrario. Un’esperienza formativa che secondo noi – conclude l’assessora – potrà proseguire negli anni, considerato il coinvolgimento attuale anche dell’Università di Catania». 

Simone Olivelli

Recent Posts

Europee, il dilemma di Cuffaro. Tutti in cerca dei voti dell’ex governatore ma in pochi vogliono andare in Europa con lui

Le elezioni europee sono ormai alle porte, i giochi sono fatti, le alleanza strette o…

49 minuti ago

Linguaglossa, motociclista cade in un dirupo: recuperato dai vigili del fuoco

I vigili del fuoco del distaccamento di Riposto del Comando Provinciale di Catania sono intervenuti…

10 ore ago

Ragusa, incendio in un garage a Pedalino

Incendio in un garage a Pedalino, frazione di Ragusa. Sul posto sono operative due squadre…

17 ore ago

Ladro bloccato nella sede del Giornale di Sicilia a Palermo

Un ladro è stato bloccato nei locali del Giornale di Sicilia, a Palermo. È successo la scorsa…

17 ore ago

Siccità, domani il governo nazionale discute dello stato di emergenza alla Sicilia

Il Consiglio dei ministri esaminerà domani pomeriggio la richiesta avanzata dalla Regione per la dichiarazione…

17 ore ago

Il tessuto vegano che dà «una seconda vita agli scarti delle arance e delle pale di fichi d’India»

Produrre un tessuto spalmato dagli scarti delle arance e delle pale di fichi d'India. È…

21 ore ago