Rincari energia, così Mineo rischia di restare al buio Comune diffida azienda. Previsto un faccia a faccia

Il Comune di Mineo rischia di restare al buio. La ditta che gestisce il servizio di pubblica illuminazione nella cittadina calatina, la Reitano Srl con sede a Paternò, ha comunicato all’ente che sarebbe pronta a staccare, dal 15 febbraio, la luce in città. Sul tavolo ci sono le fatture arretrate, emessa da ottobre 2021, che il Comune non avrebbe ancora pagato. In particolare la ditta paternese sta affrontando la problematica legata all’aumento dei prezzi, che a detta dell’amministratore unico dell’azienda Roberto Reitano sarebbero cresciuti di circa il 400 per cento . Nel gennaio 2020 il prezzo dell’energia era di 0,065 centesimi al kilowatt mentre a dicembre 2021 il prezzo era di 0,329 centesimi. L’azienda paternese fornisce e gestisce l’energia elettrica da oltre cinque anni con un affidamento trentennale

Per fronteggiare questa problematica lo scorso 28 dicembre Reitano ha inviato una nota al sindaco di Mineo Giuseppe Mistretta, attraverso la quale aveva chiesto al primo cittadino calatino un «adeguamento dei prezzi che indennizzi l’appaltatore incolpevole per l’aumento imprevedibile» del costo della fornitura di energia elettrica. Il 4 febbraio la ditta ha inviato una seconda lettera indirizzata, oltre al sindaco di Mineo, anche al presidente del Consiglio Mario Draghi, al presidente della Regione Nello Musumeci, e alla prefetta di Catania Maria Carmela Librizzi. Nell’ultima missiva Reitano si lamenta del fatto che l’amministrazione comunale non avrebbe affrontato la questione relativa al rincaro dei prezzi dell’energia che avrebbe colpito la gestione della ditta come era stato specificato nella prima lettera. 

«Dovendo garantire la mia azienda con 200 dipendenti – si legge – mi vedo costretto a staccare l’alimentazione dei quadri al servizio dell’illuminazione pubblica del paese di Mineo» scriveva Reitano. Il sindaco Giuseppe Mistretta ha specificato che domani si terrà negli uffici comunali un incontro tra l’azienda di Paternò e i vertici del Comune. «Ci stiamo attivando per liquidare qualcosa alla società», spiega il primo cittadino. Il mancato pagamento della fatture arretrate, evidenzia Mistretta, sarebbe da addebitare al fatto che la tesoreria comunale «come accade ovunque per il periodo che va da metà dicembre fino al 20 gennaio non è stata operativa» e «peraltro si è provveduto a cambiare l’istituto di credito che provvederà a gestire la tesoreria».

Salvatore Caruso

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