RiGenera Zen, due giorni di festa dedicati al quartiere «Costruiti spazi collettivi senza averne mai avuto uno»

«Sarà una festa per quello che il quartiere è capace di fare». Un quartiere come lo Zen2, che festeggia tre anni di vita del primo campetto in assoluto affidato ai residenti, quello intitolato ad Andrea Parisi. Nato su un’ex discarica, è oggi uno spazio autogestito, libero e gratuito, completamente curato dal quartiere e privo di un custode: non serve, i custodi sono i residenti stessi che ne usufruiscono. Un esperimento riuscito, perché avvenuto in uno dei quartieri più negativamente etichettati di Palermo. Per questo la voglia di festeggiare con una due giorni, il 27 e il 28 luglio, che sarà dedicata a questo e agli altri spazi recuperati lì. «Festeggiamo il fatto che non solo a distanza di tre anni il campetto è utilizzatissimo, ma che è anche uno spazio di ritrovo importantissimo per piccoli e grandi del quartiere, ed è intatto. Prova che quando vengono fatte bene cose utili e belle, anche in un luogo conosciuto per il degrado, vengono mantenute tali, le cose funzionano, vengono curate e rimangono belle. Il fatto è che forse se ne fanno troppo poche», osserva Mariangela Di Gangi, presidente di Laboratorio Zen Insieme, associazione promotrice della due di giorni. 

Ma una festa, appunto, non solo per il campetto, ma per tutti gli spazi recuperati della comunità, compreso il giardino collettivo in via Primo Carnera, progettato da Gilles Clément per Manifesta 12 e Coloco, un collettivo di paesaggisti e architetti francesi, con cui si è riusciti a restituire uno spazio fruibile al quartiere e alla città. Un progetto alla base del quale c’è stata condivisione anche delle pratiche di lavoro, per il giardino, che ha funzionato. «Condivisione di tutto, dalla scelta di dove farlo a cosa metterci dentro, è stato scelto di concerto con tutti, dai bambini ai singoli vicini di casa – racconta Di Gangi -. Questo ha messo in sicurezza il giardino, tutti hanno contribuito a renderlo uno spazio bello e quindi tutti hanno interesse ora a mantenerlo così, questa è la migliore messa in sicurezza di uno spazio condiviso». Nessuna decisione imposta dall’alto, la scelta stessa di ospitare Manifesta è stata condivisa coi residenti, «è un’opportunità che il quartiere ha scelto di darsi – torna a dire -, e in quanto tale è una cosa preziosa».

Perché intanto è una cosa che loro in prima persona hanno voluto e che verrà tutelata, e poi perché «è incredibile come un quartiere come lo Zen2, che non ha mai nemmeno avuto prima nessun tipo di piazza e dove quindi le persone non sono state abituate a condividere alcun tipo di spazio, riesca a costruirsi da solo uno spazio condiviso e a comprenderne il valore, è una cosa rivoluzionaria. Hanno saputo creare un’opportunità, la condivisione e l’utilizzo di spazi comuni appunto, senza averla mai praticata, è una cosa che ha del meraviglioso. Il quartiere – conclude Di Gangi – si dimostra molto più avanti rispetto a chi lo amministra». Una festa, insomma, per rimettere al centro la riappropriazione degli spazi pubblici del quartiere da parte della comunità.

Si inizierà sabato 27 luglio alle ore 16:30 nel campo Parisi con il torneo di calcetto, la zumba, i balli di gruppo e la capoeira. Mentre al giardino collettivo ci saranno laboratori per bambine e bambini. Sempre sabato, alle ore 20:30, verrà proiettato il cortometraggio Una cosa nostra alla presenza delle autrici Naima Vitale e Greta Scicchitano. Domenica 28 luglio, a partire dalle 12, pranzo condiviso e arrostita, sempre nel giardino di via Primo Carnera. Sono tutti invitati a preparare un piatto da portare e condividere per trascorrere insieme una giornata all’insegna della musica, del buon cibo e del senso del comunità. 

Silvia Buffa

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