Davanti a una polemica dai toni durissimi, sollevata giustamente dallassessore regionale allEnergia, Nicolò Marino, il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle decide di scendere in campo. Evitando, però, dal prendere una posizione netta. Dicono di battersi per far trionfare la strategia dei rifiuti zero. Ma usano il fioretto contro i personaggi che stanno massacrando la Sicilia con le discariche. E, soprattutto, che stanno svuotando le casse dei Comuni grazie alla gestione privata delle stesse discariche.
Insomma, di mettersi contro i Nuovi padroni della Sicilia, e cioè contro la Confindustria di Antonello Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro i parlamentari regionali grillini non hanno molta voglia. Nel loro comunicato, che ora illustreremo, riescono a parlare di rifiuti in Sicilia senza fare il nome di Giuseppe Catanzaro.
Insomma, sti parlamentari grillini di Sala dErcole, quando si parla di rifiuti, hanno, come si dice dalle nostre parti, un cuore dasino e un cuore di leone: ma usano più il primo che il secondo.
Il gruppo parlamentare del Movimento Cinque Stelle – si legge nel comunicato dei grillini – fa sentire la sua voce dopo la querelle Marino-Confindustria e pretende che la Regione dichiari subito e chiaramente la sua pozione in merito, sgombrando il campo da qualsiasi ipocrisia.
In realtà, ai grillini sfugge che non cè alcuna ipocrisia: il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e il senatore Giuseppe Lumia sono schierati a tappeto con Confindustria Sicilia. Lunico che ha osato mettere in discussione questo sistema di potere fondato – nel caso dei rifiuti – sulle discariche, è stato lassessore Marino. Si tratta solo di prenderne atto.
In Sicilia – dicono i parlamentari 5 Stelle – ci sono una legge ed un Piano rifiuti abbastanza recenti. Il Governo deve avere il coraggio di rispettarli. Dal canto suo, Crocetta deve mantenere fede a quanto detto in campagna elettorale, non avvalorando lidea dellampliamento delle discariche o della costruzione di impianti di valorizzazione energetica, che non è altro che un modo elegante per definire gli inceneritori. Il presidente deve soprattutto dimostrare di voler muoversi nella direzione indicata dalle direttive europee, che fissano precise gerarchie nelle distruzione dei rifiuti.
Ma i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle lo sanno o no che il Rivoluzionario Governo Crocetta ha programmato la realizzazione di ben 18 nuove discariche? Lo sanno che,con molta probabilità, dietro questoperazione ci sono interessi che arrivano fino a settori del centrodestra?
Claudia La Rocca, parlamentare grillina, dice che il tema rifiuti è sempre stato trattato con ipocrisia. La raccolta differenziata – dice La Rocca – non arriva al 10 per cento, e, prima di parlare di distruzione della materia, si dovrebbe cominciare a farla funzionare davvero, sempre che ce ne sia la volontà politica. Altrimenti dovremmo cominciare a chiederci cosa cè dietro il flop delle isole ecologiche e alle gare per gli impianti di compostaggio che vanno sistematicamente deserte o che vengono rinviate. Noi ce lo chiediamo, tanto che nello spazio di pochi giorni abbiamo presentato ben tre atti parlamentari allArs. Speriamo che il Governo non li faccia marcire.
Infatti, onorevole La Rocca: è proprio il caso di cominciare a porsi queste domande. E a capire che le risposte non possono che arrivare da Caltanissetta.
Per esprimere giudizi o suggerire indirizzi – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – si dovrebbe essere super partes. Ci lascia molto perplessi, ad esempio, che arrivino indicazioni da chi detiene pezzi delle gestione dei rifiuti in Sicilia.
A chi si riferisce l’onorevole Trizzino? A Giuseppe Catanzaro? E perché non nominarlo?
“Quale sia il vero progetto di questo nuovo Governo e, soprattutto, quali siano le differenze con i precedenti governi”, si chiede la deputata grillina Angela Foti. Che aggiunge La Sicilia brancola nel buio. Dopo lingresso delle SRR i Comuni, nella confusione dettata dalla novità, cominciano a bandire gare senza che sia chiaro quali siano i principi da seguire, a partire dallesclusione delle ditte che sono anche proprietarie di discariche, alla scelta del porta a porta come unico metodo di raccolta, solo per citare qualche esempio. Si sta procedendo solo ad autorizzare impianti a biomasse e discariche, mentre sugli impianti di compostaggio cè il nulla di fatto, mentre nessuna pianificazione è stata fatta sugli impianti per la frazione secca, che porterebbero migliaia di posti di lavoro. Il M5S è convinto che l’unica strada da seguire sia la strategia rifiuti zero che non è, come per qualcun altro, uno slogan elettorale, ma un percorso concreto ed applicabile della normativa vigente.
Anche noi siamo convinti che lunica strategia sia quella dei rifiuti zero. Ma per far passare questo principio bisogna combattere contro i figli delle tenebre che oggi si nascondono dietro lantimafia di maniera. Ma per farlo ci vuole un po di coraggio. Chiamando i personaggi per nome e cognome.
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