Sul fronte della gestione dei rifiuti, questo governo regionale «ha fatto un disastro». Ne sono convinti i deputati del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana, che stanno predisponendo in queste ore un ricorso contro l’ordinanza di Rosario Crocetta e Vania Contrafatto. Secondo la tesi grillina, il documento con cui la giunta regionale ha fatto rientrare l’emergenza rifiuti lo scorso 7 giugno, sarebbe da considerarsi nullo perché viola le normative in materia ambientale. È proprio questo che i deputati pentastellati chiedono al Tar del Lazio: l’annullamento del provvedimento con il quale si è riorganizzato il sistema dei rifiuti in Sicilia per i prossimi sei mesi.
Secondo i Cinque Stelle, infatti, il primo nodo sarebbe proprio di natura temporale. Una norma del 2006, infatti, prevede che «qualora si verifichino situazioni di eccezionale ed urgente necessità, ovvero di grave e concreto pericolo per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e non si possa altrimenti provvedere, il presidente della giunta regionale o il presidente della provincia, ovvero il sindaco possono emettere, nell’ambito delle rispettive competenze, ordinanze contingibili ed urgenti per consentire il ricorso temporaneo a forme, anche speciali di gestione dei rifiuti, anche in deroga alle disposizioni vigenti, garantendo un elevato livello di tutela della salute e dell’ambiente».
La norma è ancora più specifica e sottolinea come, attraverso le ordinanze, sia possibile disporre soltanto in ordine a «forme temporanee ed eccezionali di gestione dei rifiuti», evidenziando che per «gestione» si intende «la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti». Non costituiscono, secondo il decreto del 2006 a cui si aggrappano i grillini, attività di gestione dei rifiuti «le operazioni di prelievo, raggruppamento, cernita e deposito preliminari alla raccolta di materiali». Insomma, l’ordinanza entra un campo che non le compete, superando l’emergenza e pianificando il futuro delle politiche di gestione integrata dei rifiuti in Sicilia. Per questo i grillini sono pronti a chiederne l’annullamento.
I deputati si appellano anche alla normativa comunitaria in materia ambientale e anche in quel caso evidenziano come l’ordinanza di inizio giugno sia da considerarsi illegittima, perché altererebbe il procedimento previsto dalla normativa «relativo all’aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti». Insomma, il provvedimento della giunta regionale «pecca per eccesso di potere e superamento dei limiti del potere derogatorio».
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