Come in ogni guerra arriva il momento della tregua. Così anche nell’annosa querelle tra Comune di Palermo e Regione Siciliana in merito alla gestione dei rifiuti – con la crisi di Bellolampo che non accenna a terminare – giunge un reciproco tentativo di mediazione. Negli scorsi giorni il dipartimento regionale Acque e Rifiuti, su input diretto del presidente Nello Musumeci, ha prorogato al 30 ottobre la scadenza del bando per realizzare o ampliare i centri comunali di raccolta dei rifiuti (ccr). Il termine ultimo era fissato per il 15 ottobre. E tra i Comuni che hanno chiesto la proroga c’è proprio il capoluogo siciliano che, come appurato dal consigliere comunale per il M5s Antonino Randazzo, fino all’altro ieri non aveva mandato alcun progetto.
Ora invece il Comune intende partecipare al bando firmato dal dirigente generale Salvo Cocina (che con la giunta Orlando non è mai stato tenero). Al momento infatti sono due i centri comunali di raccolta attivi: il primo, più grande e inaugurato a maggio 2018, a Brancaccio (viale dei Picciotti); il secondo a piazza della Pace, a Borgo Vecchio, inaugurato esattamente un anno dopo. Mentre l’assessore Giusto Catania ha annunciato il 15 ottobre al Giornale di Sicilia che entro la fine del mese sarà pronto il terzo centro comunale di raccolta rifiuti, nella borgata marinara di Sferracavallo (esattamente in via Nicoletti).
«Questa struttura risolverà notevolmente il problema degli ingombranti e gli accumuli spropositati nei cassonetti – commenta Simone Aiello, che fa parte del comitato Il mare di Sferracavallo – Un passo avanti per il decoro della nostra borgata e, sicuramente, uno scacco matto ai nemici della cuntintizza: di coloro cioè che hanno tentato di osteggiare tale opera, con folli giustificazioni che, ahinoi, nascondevano interessi privati. E che se ascoltate avrebbero penalizzato l’intera comunità».
Il bando regionale mette a disposizione 21 milioni per la realizzazione o l’ampliamento di centri di raccolta dei rifiuti urbani per migliorare la raccolta differenziata e ridurre i costi di trasporto. In particolare 16 milioni sono destinati alla costruzione dei nuovi impianti e cinque milioni al miglioramento di quelli già esistenti. I Comuni, in forma singola o associata, potranno ottenere fino a 800mila euro per nuovi impianti e 300mila per ampliare quelli esistenti.
«Lunedì 14 si è svolta la conferenza dei servizi – spiega Francesco Fiorino, responsabile del servizio Ambiente – e presenteremo una richiesta per accedere a questi finanziamenti. Ricordo che l’amministrazione comunale a maggio aveva emanato una delibera di giunta con la quale ha individuato altre undici aree per nuovi siti. Si sta lavorando per predisporre un progetto che prevede il finanziamento di cinque nuovi siti e l’ampliamento di quello già esistente di viale dei Picciotti».
A distanza di cinque mesi dalla citata delibera di giunta, dunque, restano sulla carta i centri comunali di raccolta individuati dalla giunta Orlando. Che più volte, insieme a Rap, ha affermato la necessità di instaurarne uno in ogni quartiere. Se quello di via Nicoletti è imminente, degli altri al momento non si hanno notizie. Resta da capire dunque quali centri verranno realizzati, grazie all’ausilio della Regione, tra quelli previsti in via Minutilla, in via Libero Grassi, alla rotonda Oreto, in via Armida, in via dell’Ermellino, in via Assoro (accanto al centro La Torre), in via Lanza di Scalea, in viale dell’Olimpo, in via Basile, in via Ciaculli. «Negli scorsi giorni avevo inviato una nota al sindaco Orlando e all’assessore Catania proprio perché c’era il rischio che Palermo non partecipasse al bando della Regione – afferma Randazzo – Quindi sono contento di aver fatto da stimolo. Visto il livello della differenziata in città i centri comunali di raccolta sono certamente da potenziare, i due attualmente attivi non possono certamente bastare».
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